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cultura dell'immagine e della parola

Incrocio di sguardi e parole

Incrocio di sguardi e parole

Qualcuno guarda, osserva, intuisce e definisce. Qualcuno ascolta, traduce, intuisce e comunica. Lo sguardo e la parola. Due canali. Due ponti che collegano universi lontani. Cerniere in grado di stabilire un contatto. Una relazione. La prima intuizione di The Interpreter è questa evidente distinzione. Apparentemente diversi come canali comunicativi, lo sguardo e la parola, conducono percorsi sostanzialmente affini. Con forme e modi diversi, interpretano il mondo. Lo traducono. Silvia Broome e Tobin Keller sono parola e sguardo. Lei interpreta e traduce le parole straniere, lontane, diverse. Lui interpreta e tratteggia i lineamenti di chi insegue. Indagine di vita costante.

Il thriller politico di Sidney Pollack è sospeso e in bilico fra sguardi e parole. Il marchingegno preciso e ordinato costruito dal regista mescola con passione e ritmo la vicenda umana di Silvia e Tobin a quella politica, sentimenti come paura e fiducia al sangue vivo delle origini, la complessità dei rapporti fra stati alla fragilità e alle incoerenze dell’attualità. Un film che non si pone come obiettivo solo quello di affascinare lo spettatore con una storia avvincente e due bravi attori, ma ha pure l’intenzione di riflettere sull’intricata e delicata situazione politica internazionale. Pollack dimostra di saper dosare con le giuste proporzioni azione e suspense, racconto narrativo e tratteggio psicologico, politica e senso di giustizia. Collega tutto con una regia impeccabile capace di andare in profondità e di prendere le distanze quando serve. Non smarrisce mai tensione e ritmo garantendo sempre intensità, complessità e autenticità emotiva. Esplora il mondo della CIA, come aveva fatto nel suo noto film I tre giorni del condor (Three Days of the Condor, 1975), parla di amore e vendetta come in Diritto di cronaca (Absence of Malice, 1981), rielabora il concetto di legalità come in Il socio (The Firm, 1993).

The Interpreter è anche il film di due grandi attori come Nicole Kidman e Sean Penn che si aggiungono alla “collezione personale” di Sidney Pollack (Robert Redford, Paul Newman, Dustin Hoffman, Gene Hackman, Tom Cruise fra gli uomini; Faye Dunaway, Sally Field, Jane Fonda, Jessica Lange fra le donne). I loro personaggi rappresentano due mondi opposti e lontani che lentamente si avvicinano. Condividono sofferenze e speranze cercando una via d’uscita comune. Due vite piene di ombre e insicurezze. Due cerniere che si completano.

Curiosità
The Interpreter è il primo film girato all’interno della sede dell’ONU. Prima di girare il film, Pollack ha incontrato Kofi Annan. Rimasto colpito dal progetto, Annan ha accordato il permesso di iniziare le riprese soltanto dopo aver autorizzato il sottosegretario della Comunicazione e l’Informazione Pubblica dell’ONU, Shashi Tharoor, a consultare i presidenti dei due organi principali dell’ONU, l’Assemblea Generale e il Consiglio di Sicurezza. Fondato nel 1945, l’ONU conta la partecipazione di 191 paesi.

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