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Concluso il decimo Milano Film Festival

Foto di scena da La ruta naturalSi è conclusa nella serata di domenica 25 settembre la decima edizione del Milano Film Festival, con un esercito di organizzatori a raccogliere gli applausi sul palco del Teatro Strehler, la premiazione dei vincitori e l’esibizione a sorpresa di Vinicio Capossela sul palco allestito nel fossato del Castello Sforzesco. Obiettivo raggiunto, stando ai dati diffusi dai promotori che parlano di decine di migliaia di spettatori ad affollare gli eventi della rassegna e che hanno raggiunto il tutto esaurito nella serata finale. Questa volta nemmeno la pioggia ha rovinato la festa, nonostante tutte le produzioni di Esterni, la società organizzatrice, sembrino battezzate dal mal tempo che anche in questa edizione aveva ritardato il montaggio degli allestimenti. Non sarà forse un caso che nella sigla di animazione sia comparsa la silhouette di un uomo che armeggia con un ombrello.

Alla sfida dei cortometraggi la spunta lo spagnolo La ruta natural, corto dal titolo palindromo che gioca con il tempo stravolgendo e invertendo la normale successione degli avvenimenti della vita. Il regista, di soli 24 anni, porta a casa anche il Premio degli Studenti assegnato dai quasi coetanei delle scuole milanesi coinvolte nel progetto del Festival e dotate di un’apposita giuria.
Il Premio del pubblico va invece a La sorpresa, corto tedesco sui terribili preparativi di una cena galante con un gran numero di imprevisti. Il vincitore si vedrà recapitare il pesante sacco zeppo delle monetine usate dagli spettatori per esprimere le preferenze. E poi ancora Premio Fai la cosa giusta al biologicamente corretto Grocery Store Wars, animazione impegnata nella promozione del mangiare sano e Premio Aprile al controverso Wrong, oltre a due menzioni speciali.
I riconoscimenti distribuiti sono molti ma non bastano a premiare tutti i lavori veramente meritevoli visti in questi dieci giorni. Succede così che corti come Stop!, successione di scatole cinesi dove la rappresentazione del cinema e della vita reale si inseguono disorientando lo spettatore, rimanga a bocca asciutta. Bisogna però rilevare come, nonostante le tante belle sorprese, il lavoro di selezionamento delle oltre 1900 opere pervenute quest’anno abbia creato alcuni problemi agli organizzatori. La qualità generale dei film non sembrava eguagliare quella delle edizioni precedenti. Soprattutto i film italici (solo due nel concorso dei corti) non hanno tenuto il passo della concorrenza e il Premio dello Staff concesso a In religioso disagio si spiega solo come solidarietà conviviale. Il corto, storia di un metallaro disorientato dalla comparsa di improvvise e inspiegabili stigmate, era forse adatto ai numerosi festival trash che stanno diffondendosi per la Penisola più che a un concorso internazionale.

Il Milano Film Festival resta in ogni caso una particolarità nel suo genere, nato (come Filmmaker, l’altro appuntamento cinematografico milanese) dall’intraprendenza di alcuni appassionati che lo autoproducono interamente. Uno dei vanti per i promotori è proprio di aver creato un festival da strada, dove decine di volontari senza compenso si occupano del marketing come delle cipolle al bar. Le istituzioni, che pure hanno finanziato una parte minima delle spese, quest’anno non si sono fatte vedere, sollevando le polemiche. Si accusa il Comune non solo di aver fortemente limitato i fondi del Festival, ma anche di non agevolare le pratiche e la pubblicità dell’evento. Se la mancanza di collaborazione istituzionale è un fatto deprecabile, la paternità organizzativa e l’autonomia finanziaria sono la forza e la maturità di un evento. Troppo spesso in Italia assistiamo a sontuosi, conformisti e costosissimi avvenimenti che dalla gestione pubblica prendono tutto il peggio. Il vero problema è la mancanza di congrui investimenti privati nell’arte, ma è un problema fisiologico.
Bisogna ora sperare che i problemi che gettano ombre sullo svolgimento dell’undicesima edizione vengano superati. L’appello, per il momento, va ai tanti aspiranti volontari, perchè ci si possa mettere subito al lavoro per rendere possibile un nuovo capitolo. Nessun problema se si dovessero presentare anche candidati maschi: fino a oggi il caso ha voluto che il Milano Film Festival fosse, quasi interamente, il festival delle donne.

I vincitori
Giuria Cortometraggi: La ruta natural
Menzione speciale: El otro sueño americano, Play for three actors, Night in a hotel, The surprise, Skirter, The Absolute Moment
Giuria Lungometraggi: The Fall of Fujimori
Premio Fai la cosa Giusta: Grocery Store Wars
Premio Studenti: La ruta natural
Premio Autocritica: The end of Flowers
Miglior colonna sonora: Calling 911
Premio dello Staff: In religioso disagio
Premio del Pubblico: Die Überraschung (The Surprise)
Premio Organizzatori: Wrong
Menzione speciale: Scen nr:6882 UR mitt Liv (Autobiographical Scene Number 6882)

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