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Venezia: Giorno 1 – Clooney e De Oliveira

George ClooneyVenezia. Una città già diversa dalle altre che, dieci giorni all’anno, è ancora più diversa. In questa prima decade di settembre Venezia, o almeno il suo Lido, è la capitale del cinema. Me ne sto accostando gradatamente, un passo alla volta. In questi primi giorni non sono al Lido, ma devo attraversare i canali della laguna per arrivare ai palazzi della Mostra. Forse è meglio così, le onde che si infrangono sul vaporetto sono il modo migliore per svegliarsi sul serio prima di una intensa giornata fatta di film, code, interviste, code, spuntini da millionari, code. E poi ci sono i film, ciò di cui dovrebbero essere davvero fatti i festival. Ieri sembrava che tutti volessero mettersi in Mostra. Da Marina Ripa di Meana nel suo improbabile vestito rosso e uno spaesato Rocco Bottiglione da una parte, ai no global in spiaggia dall’altra. Ma alla Mostra, che è pur sempre del cinema, è giusto che si parli soprattutto di film.

Le prime due pellicole a passare sotto lo sguardo dei giurati in concorso sono state Good Night, and Good Luck di George Clooney e Espelho Magico di Manoel de Oliveira. Due registi estremamente diversi l’uno dall’altro. Il primo un divo di Hollywood alla ricerca di una conferma da autore, il secondo un quasi centenario portoghese che da ottant’anni continua a proporre le sue straordinarie opere. Risultato? entrambi i film sono decisamente interessanti.
Clooney propone una lettura quasi documentaristica dell’episodio che ha portato all’inizio della fine del Maccartismo. Un giornalista della Cbs, rischiando il lavoro suo e dei colleghi, osa per primo attaccare il senatore McCarthy per la sua persecuzione dell’ideologia comunista. McCarthy gli risponde e finisce sconfitto. Il film, dalla fotografia ricercatissima in bianco e nero, racconta il valore del giornalismo all’antica, il cui scopo è ancora la ricerca della verità. Un inno all’indipendenza dei media che appare illuminante in un paese come il nostro, in cui se si attacca un politico questi, oltre a non rispondere, ha la possibilità di chiudere la bocca al giornalista.
De Oliveira dipinge invece il ritratto di una donna, ricca e sola, che cade in depressione nella speranza di poter assistere a un’apparizione della Madonna. Il maestro portoghese appare in gran forma, forse un po’ verboso in una pellicola che supera non di poco le due ore, ma sicuramente profondo e leggero al tempo stesso. Le intense riflessioni sulla religiosità lasciano infatti spesso spazio a momenti più ironici e spensierati, a mostrare un lato comico di De Oliveira che spesso ci rimane celato.

Se chi ben inizia è a metà dell’opera, quindi, questa Mostra del cinema è partita con i migliori auspici. Oggi sarà la volta dell’oriente, con la nuova pellicola di Ang Lee e quella annunciata a sorpresa, che dovrebbe essere quella di Takeshi Kitano. Intanto mi rituffo tra i canali, la sbornia di film è appena iniziata.

Film in concorso

Good night, good luck
di George Clooney
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Espelho magico
di Manuel de Oliveira
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