PesarHorrorFest
Si è conclusa il 28 agosto a Pesaro la seconda edizione del PesarHorrorFest, il festival del cinema Horror realizzato dal Cineclub Shining con il patrocinio del Comune di Pesaro e dalla Mediateca delle Marche.
Nella bella cornice dei giardini degli Orti Giuli è stata allestita, immersa in un’ideale penombra, la zona di proiezione che ha terrorizzato per 5 notti i tanti appassionati arrivati da ogni parte d’Italia per seguire il Festival, anche quest’anno articolato in 4 sezioni.
La prima, denominata IL RITORNO DEI CORTI VIVENTI, è il concorso riservato ai videomaker con opere non più lunghe di 30 minuti prodotte negli ultimi 2 anni e ha visto la partecipazione di 49 lavori tra i più amatoriali e autoprodotti e quelli decisamente più sofisticati.
Il vincitore è Claudio Dezi con “Portraits”, sugli incubi di una donna tormentata da terribili sensi di colpa, mentre il premio per il miglior soggetto è andato a Stefano Salvatori con “Riflessi”. Menzioni per “Krank” di Sergio Santilli e “Romeo and Juliet” di Gianni Poggi.
L’OMAGGIO DI SANGUE, titolo della seconda sezione, è stato tributato al regista italiano Sergio Martino intervenuto personalmente durante la proiezione delle sue migliori opere, capisaldi del genere horror risalenti agli anni ’70, come “I corpi presentano tracce di violenza carnale”, “Lo strano vizio della signora Wardh” e “Tutti i colori del buio”.
La terza sezione, ORRENDE (prime) VISIONI ha presentato al pubblico “Willard il paranoico” di Glen Morgan, modesto rifacimento di Willard e i topi di Daniel Mann, sulla morbosa amicizia dell’alienato protagonista con dei voraci roditori e “Film Sporco” di Lorenzo Bianchini, noir grottesco carico di tensione e colpi di scena sulla notte tormentata di 4 spacciatori perseguitati da un serial killer.
Il festival si è completato con Il CULTO DISSEPOLTO ultima sezione dedicata alla riproposizione del capolavoro del 1973 di Nicholas Roeg: “A Venezia… un dicembre rosso shocking” con Donald Sutherland e Julie Christie. Un bellissimo thriller parapsicologico pieno di flashback e premonizioni, amatissimo dai cinefili, ma poco conosciuto dal pubblico, nonostante le bellissime ambientazioni veneziane e la presenza di alcune scene di sesso che hanno fatto epoca.
Non sono mancati, nell’ambito delle giornate dell’evento, presentazioni di libri, anteprime (“Skarr”, diretto in digitale da Alex G.Raccuglia) e visite a musei che sono riuscite ad animare la città marchigiana e ad attirare diversi turisti, solitamente assidui delle spiagge. Comprensibile la soddisfazione degli organizzatori: anche quest’anno il festival è andato in porto con un budget che rasentava lo zero.
A cura di Lorenzo Lipparini
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