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Diario da Locarno: Day 1

Eva UrthalerIl primo giorno di concorso della 58a edizione del Festival di Locarno si apre con due film estremamente diversi ma accomunati da un profondo senso di abbandono. Nell’iraniano Ma Hameh Khoubin un emigrato iraniano dopo sette anni di silenzio chiede alla propria famiglia di inviargli una video lettera per poter “vedere” come vivono in sua assenza e nel tedesco Keller due ragazzi, non ancora adolescenti, per noia rapiscono una commessa di un supermercato, gli episodi diventano sinonimi di uno stesso disagio, ovvero un profondo senso di abbandono e di carenza di una contatto affettivo. I registi, entrambi alla prima esperienza di regia di un lungometraggio, esprimono in modo evidente le tendenze della loro cinematografia nazionale ed entrambe puntano a il dito verso un tema sociale forte, ma con risultati altalenanti. Il film iraniano, che gioca ironicamente su un titolo traducibile con Stiamo tutti bene volendo esprimere l’opposto, sviluppa di tema dell’abbandono dell’emigrante in un modo psicologicamente molto attento il ritratto della famiglia dell’emigrato con cui vive sua moglie è molto accurato e ciascun membro, dal nonno alla piccola figlia, dal fratello al padre malato, reagisce in modo differente all’improvvisa richiesta dell’uomo. Lo stile sobrio e maturo del film iraniano stride con l’anima giovanilistica di Keller, quasi un Gioventù bruciata in età pre-adolescenziale, ma che non riesce ad esprimere la forza della rabbia che cova in seno.
Rotto il ghiaccio, si aspettano le vere sorprese nei prossimi giorni.

I film del giorno

Ma Hameh Khoubin (We are all fine)
Regia di Bizhan Mirbaqeri
Iran
******

Keller (Teenage Wasteland)
Regia di Eva Urthaler
Austria / Germania
****

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