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cultura dell'immagine e della parola

Björk – All is full of love

VI. Comandamento
«Non commettere atti impuri»

Artista: Björk
Brano: All is full of love
Album: Homogenic (1997)
Regia: Chris Cunningham
Anno: 1999


Bjork e il Peccato. Comandamento numero sei.
“I think I mentioned that I think it should be … something that’s white and frozen, and then it sort of melts, because of love, and making love”. Così diceva Chris Cunningham immaginando il video per Bjork…

Bianco
Il sapore della purezza è accompagnato dal colore bianco. Il bianco come spose vestite a festa, comunioni confettate, battesimi limpidi.
Il bianco: tanto limpido da provocare orrore.
Letteratura che occupa il bianco dei fogli, dei muri, le pellicole che devono essere impresse.

Robot
La tecnologia invece è scura, è nera, è programmata per avere uno scopo, uno solo (frullare, impastare, torcere, annientare, tirare, sgusciare), e non deve essere insudiciata: è autonoma nella sua presenza quotidiana, staccata da eventi temporali. La macchina non ha paura, non riconosce l’orrore, e non preserva niente.
Tecnologia e bianco. Il robot può dimostrarsi puro e bianco per la sua capacità di essere nitido: collega 1 a 1, collega quello che meccanicamente è il suo fine di creazione: robot-rabota (lavoro in russo).
Il robot è bianco perché nitida è la sua onestà intellettuale, programmata.
Nonostante tutto, i robot bianchi che desiderano amore sono potenzialmente impuri. Il video, visto come profondo stendardo all’amore, sottende una valenza chimicamente bastarda, di chi nasconde nella sua purezza il timbro del peccato, quel timbro di colore bianco che nella sua non specificità è più vicino al niente (e quindi al colore bianco), piuttosto che al nero (dove tutto è già stato acquisito e cancellato).
Quei robot, simboli del comandamento numero sei, incolpano il bianco puro con il loro amore impossibile, inaffrontabile per loro natura. Ma non potendo goderne, diventano attori di una performance che, nel gioco della loro incoscienza, è come mela appesa sull’albero del giardino terrestre.
Il loro gesto si trasforma in un monito: la purezza del proprio codice, non deve essere intaccata dal segno sporco di chi vuole conoscere le cose che ontologicamente non può provare.
Non commettere atti impuri vuol dire non godere di tutto questo, non provare quello che non è possibile provare. Vuol dire avere chiaro il gioco dei ruoli che qualcuno sopra di noi ha gentilmente segnato.

Curiosità
I robot sono stati costruiti da Paul Catting, che aveva già lavorato con Cunningham per le maschere di Windowlicker.

Il decalogo di Chris

I. Frozen
II. Second Bad Vilbel
III. Come on My Selector
IV. Come to Daddy
V. Only You
VI. All is Full of Love
VII. Afrika Shox
VIII. The Next Big Thing
IX. Flex
X. Windowlicker

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