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cultura dell'immagine e della parola

Bifest 2012 – Diario, Giorno 3

Una scena di Zavorra di Vincenzo MineoSe un tema comune dovesse essere individuato tra le opere di questa terza giornata di Bifest, sarebbe sicuramente quello dello spazio, in particolar modo lo spazio domestico, visto in relazione agli individui e al loro vissuto. Il concetto di “casa”, osservato nel modo in cui l’esistenza degli uomini muta tale ambiente, ribaltando in modo radicale la visione della dimensione domestica, è il fil rouge che unisce tre delle opere più interessanti di questo lunedì qui a Bari.

Nessuno mai oserebbe definire casa un ospizio, struttura che nell’immaginario comune ha una valenza assolutamente negativa. L’ospizio è sinonimo di abbandono, di solitudine, di mancanza di affetti; tutto il contrario di quello che dovrebbe essere una casa. Ma tale è per molti anziani, inclusi quelli su cui lo sguardo di Vincenzo Mineo si sofferma nel suo documentario, Zavorra. Per questi uomini e queste donne una struttura asettica, di ricovero, è diventata custode del loro vissuto e dei loro ricordi, è diventata “casa”. Così come un istituto può diventare casa, allo stesso modo la propria dimora può diventare un istituto, un carcere, un luogo di reclusione, come accade ai protagonisti del film di Ruggero Dipaola, Appartamento ad Atene. Tra le mura di una casa ateniese durante il secondo conflitto mondiale, una famiglia è rinchiusa, privata della sua libertà proprio nel luogo dove dovrebbe maggiormente esprimersi. Spogliata del loro vissuto privato, intimo, gli Helianos diventano parte del vissuto della Storia. E la Storia li incatena, al pari di qualsiasi prigioniero di guerra.

Se la Storia è capace di trasformare la casa in carcere, bisogna cambiare la rotta del suo divenire per riacquistare la perduta libertà. E questo è possibile farlo solo esternamente alle mura, come hanno fatto i ragazzi protagonisti del documentario di Stefano Savona, Tahrir, Liberation Square. Un film dove è la famosa piazza della rivoluzione la vera casa della giovane generazione egiziana, il terreno su si vogliono fondare le basi di una nuova realtà politica.

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