Breaking Dawn Parte 1: La morte ti fa Bella
Insomma ci siamo: dopo ben tre film d’amorosi sospiri e tranquillissima quiete (dei sensi), questo è IL capitolo. Quello in cui succede tutto insomma, tutto quello che le appassionate delle saga bramano di vedere da anni: nell’ordine, Bella e Edward si sposano, trombano (forse per rispetto a Stephenie Meyer bisognerebbe dire “consumano il matrimonio”) e fanno pure un figlio. E, dulcis in fundo, Bella entra finalmente nel mondo dei morti, diventando – negli ultimi due minuti di pellicola perchè nel resto del film è emaciata e anoressica – la gnocca che fu, anzi meglio, visto che i vampiri di questa saga sono tutti belli, brillantinati al sole, con lo sguardo penetrante e l’eleganza dell’immortalità. Certo che la prima parte (matrimonio+luna di miele) non è degna di nota se non per qualche ventata d’ironia qua e là (gli amici di Bella al matrimonio, lei che si depila prima della prima notte di nozze – ma perchè sotto il vestito bianco poche ore prima non era depilata?!).
Il momento del matrimonio è a dire il vero piuttosto sbrigativo, e corre veloce per lasciare posto al vero momento clou, quello della luna di miele: sarebbe bello poter fare qualche spoiler, peccato che non ci sia praticamente niente da spoilerare, e tutto quello che si vede nel film si era già visto nel trailer. Del resto il main target sono giovanissime adolescenti dalla sensibilità esasperata, e già mostrare un letto a baldacchino devastato la mattina dopo chissà che immagini tremende infonde nelle loro caste (??!) testoline. Poi, come nella migliore tradizione delle trame teen-romantiche, al primo colpo la poverina resta incinta, anche se qui non si può mica rimproverarla troppo, la Bella neosposa, poichè effettivamente credeva di farlo con un morto, scattante e fico, ma pur sempre morto. Ma nel fantasy tutto può succedere, anche di restare incinta di un vampiro, scatenando le ire dei branchi di uomini-lupo preoccupati dall’avvento dell’erede/mostro. E qui poteva forse innestarsi una vena horror/splatter interessante, poichè il feto vampiro riduce in fin di vita la protagonista a cui devono letteralmente strapparlo via dal ventre, per poi vampirizzarla subito dopo (con una siringona di veleno? Scusate in mezzo a tutto questo miele almeno un morsetto salva-vita ci stava!). Il fatto è che questo, come gli altri precedenti film, è un prodotto destinato a una determinate nicchia di pubblico, che vuole vedere determinate cose in un determinato modo, e la produzione non ha fatto altro che dargliele, ancora una volta. Incassando, ancora una volta, un sacco di soldi (139,5 milioni di dollari alla prima nazionale e un lancio a livello mondiale che gli è valso un incasso di ben 283,5 milioni di dollari).
La cosa migliore del film resta la scena di apertura: Jack esce furente di casa sotto la pioggia, getta a terra l’invito al matrimonio di Bella e… si toglie la maglietta!!! Poichè non se la toglie più per tutto il resto della pellicola, vogliamo credere che si tratti di una piccola autoironia della saga su se stessa. In fondo, guardare le cose con le lenti dell’ironia a volte è l’unico modo per vederle davvero. Tra un anno, nel 2012, l’ultimo, definitivo, capitolo della saga più amata/odiata degli ultimi anni.
A cura di Antiniska Pozzi
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