Extraterrestre salvaci
“Gli alieni arriveranno e distruggeranno il calcio italiano.” “Gli alieni ci ruberanno il lavoro.” L’umanità di Pacinotti non sembra particolarmente evoluta, già a inizio film: L’ultimo terrestre apre con una serie di finte interviste al programma La Zanzara su Radio24, di Giuseppe Cruciani, in cui gli interventi sono tutti profondamente privi di intelligenza. I commenti sono gretti, frutto di una mentalità sclerotizzata, razzista e ignorante: Gipi non ha dubbi, dichiara subito il tipo di storia che andrà a raccontare. Qualcosa di profondamente mimetico – l’annuncio al Tg3 di Maria Cuffaro sulla venuta degli alieni e gli interventi a Radio24 hanno fatto parte della campagna virale che ha preceduto il trailer – immerso in un contesto fantascientifico. Il risultato da subito è un tono estremamente pacato, che predilige il realismo, e che produce un effetto straniante, grottesco, divertente e contemporaneamente molto tenero: i personaggi affrontano un evento così eccezionale come l’arrivo degli alieni sul pianeta in modo tanto mediocre da suscitare nello spettatore un sorriso amaro.
E Luca non è da meno. Interpretato con un tocco dimesso e scarno dall’esordiente Gabriele Spinelli, Luca è lo strambo, l’idiota, la nullità. Solo, di una solitudine brutta che lo obbliga a visitare regolarmente donne a pagamento, che lo vede abitare in una casa monotono e vuota, che lo tiene avvinto a un lavoro anonimo e squallido presso una sala Bingo sporca, in compagnia di colleghi sporchi anche loro, nell’anima.
Luca pecca di ignavia, si lascia trasportare dalla corrente stanca della sua vita, senza occuparsi di prendere una posizione, una decisione per sé, su ciò che è giusto o sbagliato. E proprio questo Pacinotti racconta nella scena centrale del film: il regista decide di osservare il pestaggio da dentro la macchina, con Luca, attraverso il vetro che raddoppia la cornice dello schermo cinematografico. Lo spettatore si ritrova dentro la macchina, immobile insieme a un Luca agghiacciato, nella scomoda posizione di chi sceglie di non prendere una posizione e così sporcarsi le mani. Diventare cattivo. E lo spettatore giudicherebbe facilmente, troppo facilmente se il regista non lo trascinasse così tanto dentro allo schermo.
Luca verrà salvato dagli alieni o bruciato? La risposta non ha importanza: ha importanza la consapevolezza di avere il dovere (morale? O semplicemente di civiltà umana?) di scegliere da che parte stare, in un momento in cui i cattivi sono davvero senza speranza, erischiano di corrodere tutto il buono rimasto sulla Terra.
E gli alieni? Gli alieni sanno giudicare, conoscono la differenza tra Bene e Male. Un tipo di conoscenza che noi umani siamo ancora lontani dal raggiungere.
Curiosità
Il film è stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2011.
A cura di Francesca Bertazzoni
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