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Vampire Sucks!

Vampire Sucks!

Ci si chiede come Craig Gillespie, che nel 2007 ci aveva deliziato con il tenero e audace Lars e una ragazza tutta sua (Lars and the Real Girl), si sia potuto cimentare in un remake di un horror anni Ottanta. Fright Night altro non è che Ammazzavampiri di Tom Holland (Fright Night, 1985) elevato alla potenza con i mezzi messi a disposizione dall’evoluzione della tecnologia, dagli effetti speciali a un 3D genuino.

La sensazione globale è quella di un film che trova la sua ragione d’essere nel suo attore di punta, l’ormai affermato Colin Farrell, certo perfetto nei panni del tenebroso e affascinante vicino di casa che si scopre poi essere uno spietato e affamato vampiro. Il risultato è un horror movie dai toni decisamente light, con sprazzi di commedia – in linea con l’originale del 1985 – la cui carenza di originalità viene compensata o addirittura giustificata dalla presenza dell’attore irlandese. Cavalcando l’onda particolarmente remunerativa del cinema “vampiresco”, che Mordimi (Vampires Suck, 2010) ha parodiato nei minimi particolari (con particolare riferimento alla saga di Twilight), Fright Night si distingue dai film del filone per l’adozione di una trama di inseguimento tipica di tutti gli horror storici più vendicativi e violenti – con la differenza che nel film di Gillespie il sangue stenta a scorrere. Anche perché il regista fonde l’horror puro al teen-movie pescando da film come Ragazzi perduti, di Joel Schumacher (Lost Boys, 1987) e scegliendo come protagonisti attori quali Anton Yelchin (lo ricordiamo nel coming-of-age movie Cuori in Atlantide, di Scott Hicks 2001), David Tennant (Harry Potter e il calice di fuoco, 2005 e Doctor Who, TV movie e serie TV) e Christopher Mintz-Plasse, noto per i ruoli da perenne sfigato in film come Kick-Ass (2010) e Suxbad – Tre menti sopra il pelo (Superbad, 2007).

Vuoi che ormai siamo assuefatti alla vampirismo di una grossa fetta di film per ragazzi o sui ra-gazzi; vuoi che siamo già vaccinati contro i rituali vampireschi alla Lasciami entrare (Låt den rätte komma in, 2008) e derivati, che hanno perciò perso il loro fascino e la loro efficacia; vuoi anche che l’abitudine ai remake e ai film citazionismi che recuperano stilemi e temi del cinema degli anni Ottanta ci ha, in fin dei conti, un po’ “stufato”, ma pare proprio che Fright Night non abbia niente di più da offrire. Senza nulla togliere alla qualità narrativa e tecnologica del film, che è un ottimo passatempo, Gillespie farebbe meglio a tornare allo stile degli esordi per distinguersi dalla massa.

Curiosità
Chris Sarandon, qui in un cameo (è il motociclista ucciso dal vampiro), aveva recitato la parte del vampiro Jerry Dandridge nell’omonimo film di Tom Holland del 1985.

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