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Intervista a Nicholas Cage

In Kick-Ass, Nicholas Cage recita al fianco di Chloe Moretz, Aaron Johnson e Christopher Mintz Plasse, nel ruolo di Damon Macready, alias Big Daddy.

Come descriverebbe il suo personaggio in Kick-Ass, Damon Macready, alias Big Daddy?

Big Daddy è, credo di poter dire, la versione supereroe di Damon ed è un padre amorevole, ma anche piuttosto disturbato e confuso. E’ strano, ma ci sono molti padri nel mondo che fanno ciò che credono sia meglio per i propri figli senza capire che in realtà il loro comportamento può essere nocivo. Ovviamente si tratta di un esempio molto estremo, ma in questo film il mio personaggio vuole addestrare sua figlia Mindy, in modo che il mondo non possa mai farle del male. E’ comprensibile ma anche molto strano.

Qual è la motivazione di Damon?

Le sue azioni sono motivate dalla rabbia e dalla perdita. Per lui è un inferno e addestrare tua figlia per farla diventare un killer è una cosa davvero estrema. Io vedo questo film come una favola ironica e comica sulla violenza.

E così, la crociata di Big Daddy e Hit Girl contro il boss della droga Frank D’Amico li mette in contatto con Kick-Ass

Kick-Ass è un personaggio molto divertente, è così innocente ed è completamente assorto in questa sua fantasia di fare il supereroe che si mette nei guai fino al collo. Credo sia accaduto a molti di noi, da un certo punto di vista, tutti abbiamo fatto i supereroi qualche volta. E ciò automaticamente lo rende un personaggio molto piacevole, col quale ci identifichiamo.

Conosceva già i fumetti di Kick-Ass di Mark Millar prima di leggere la sceneggiatura?

No, ad essere proprio sincero non conoscevo il fumetto. Mi è arrivata la sceneggiatura e mi hanno offerto la parte di Frank D’Amico, ma io non volevo interpretare Frank D’Amico. E poi ho scoperto che in realtà Matthew mi aveva offerto entrambe le parti, quella di Damon e quella di D’Amico, perciò ho riletto la sceneggiatura e ho pensato, ‘Sai una cosa? Damon e Mindy sono il cuore del film, secondo me, ed è lì tutto l’amore’. E questa cosa mi interessava molto. Non conoscevo il fumetto. Per essere proprio onesto non leggo più fumetti da quando avevo 15 anni, anche se ci sono tutte queste voci in giro secondo cui ‘Nic Cage ama i fumetti, è un fan dei fumetti’, ma la verità è che non li leggo affatto.

Qual è l’approccio utilizzato da Matthew sul set, che tipo di indicazione da agli attori?

E’ molto entusiasta, ama i film e ama la musica ed è una persona molto artistica. Quando incontri una persona del genere te ne rendi immediatamente conto, quell’energia creativa la vedi subito. Ma la cosa che mi piace maggiormente di Matthew, oltre al fatto che è una brava persona e sto bene in sua compagnia, è che è molto interessato a fare cose originali e artistiche e gli piacciono gli stessi artisti che piacciono anche a me. Gli piace Keith Haring e Andy Warhol. Per quanto riguarda il modo in cui dirige gli attori, sa quello che vuole, ti lascia spazio e ti permette di fare qualche ciak come vuoi.

Il suo approccio al personaggio di Big Daddy ricorda un pò l’Adam West di Batman. Da dove è venuta l’idea?

Viene da quegli show televisivi, e dal ricordo di Adam West e della sua interpretazione. Non volevo concentrarmi troppo su quel personaggio ma volevo far capire che egli aveva avuto un forte impatto su Damon, che perde la testa e attinge dall’interpretazione di Adam West di Batman, che lo aiuta a credere in se stesso a credere che possa veramente riuscire nella sua impresa. Secondo me, Damon e Big Daddy dovevano essere due energie molto diverse. E’ una cosa che si nota in molte rock star quando le incontri di persona: sono fragili e fanno fatica a parlare, e poi quando sono sul palcoscenico sono potenti e incredibilmente forti. Si fa fatica a credere che si tratti della stessa persona. Credo che Damon sia proprio così: gentile timido, delicato, ma quando è Big Daddy si trasforma completamente.
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Credo che il film darà un grande scossone al genere dei film\fumetto. E’ d’accordo?

Il tentativo del film è quello di conferire più realismo a questo genere. Per quanto possa essere ironico e assurdo, l’intenzione di questo film è quella di cercare di rimanere in un contesto realistico. Molti dei film di questo genere, che personalmente amo e ritengo di grande intrattenimento, sono più che altro dei film fantascientifici o dei fantasy, mentre questo fa pensare più al realismo di Mean Streets . Personalmente, credo che introdurre quell’elemento della strada in un fumetto fosse l’obbiettivo primario.

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