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cultura dell'immagine e della parola

Klaxons
Twin Flames

Artista: Klaxons
Brano: Twin Flames
Album: Surfing the Void
Regia: Saam Farahmand
Data di uscita: 2010

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“…il senso nascosto dell’orgia rituale era questo: la fusione di tutte le cose, la soppressione di tutti i limiti, la sospensione di ogni ‘forma’ di ogni distanza e discriminazione”.

Calza a pennello la definizione di orgia contenuta ne Il mito della reintegrazione di Elide, per descrivere Twin Flames, il nuovo video della british alternative art rock band Klaxons. Traccia numero sette del nuovo album Surfing The Void, che giunge a tre anni di distanza dal disco di debutto, il singolo viene trasformato in immagini dal deus ex machina di tutti i video del gruppo, a parte Atlantis To Interzone, Saam Farahmand.

Il concept è semplice quanto efficace. In un limbo di un azzurro purissimo, candide scolarette multirazziali, si uniscono (letteralmente) con gli elementi del gruppo, in un orgia di corpi e liquidi che sconfina in una sinuosa mutazione. Una fantasmagoria di corpi dove l’unione tra uno e l’altro non si attua attraverso la meccanica del sesso, ma grazie agli effetti CGI, in una perfetta fusione che fa perdere ogni forma e ne crea di nuove, bizzare ed inedite. Un corpo di donna che ha per testa una gamba di uomo che si unisce al braccio di un’altra donna che per metà è un uomo fuso in un’altro! Come fiamme gemelle appunto, che se unite diventano una fiamma sola: un incendio. Ma non c’è calore nella visione di Farahmand e nonostante il video sia ricco di nudi nella versione Explicit, non c’è erotismo, anzi i colori neutri della fotografia ne danno un immagine clinica, quasi fosse ambientato nel laboratorio di un Mad Doctor.

Come nel recente film di Tom Six, The Human Centipede (2010) dove un folle medico unisce due ragazze ed un turista giapponese tramite bocca e ano, per creare una sorta di millepiedi umano con unico apparato digestivo!Ma il riferimento principale e dichiarato dal regista è in realtà Society (1989) di Brian Yuzna film culto di fine anni Ottanta. Dove senza l’uso del digitale, il grande effettista horror, Screaming Mad George, dava animo all’orgia più weird che si fosse vista fino a quel momento, gran finale di un film teorico sul potere dell’upper class che muta e ingloba chi la circonda, proprio come fanno i Klaxons con la loro tortuosa musica. Lasciatevi entrare!

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