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cultura dell'immagine e della parola

Torino Film Festival
Diario 2010, Giorno 8

Una scena da I Saw the DevilSi respira già aria di fine qui al TFF. L’ottavo (e penultimo) giorno di Festival scorre via più veloce. L’attesa è ormai focalizzata per la giornata di domani, quando alle 13 una conferenza stampa di Gianni Amelio annuncerà i vincitori della 28esima edizione. E c’è chi dà già per certi alcuni premi, come la migliore interpretazione femminile che dovrebbe andare a Jennifer Lawrence, attrice-rivelazione in Winter’s Bone. Molto più difficile fare una previsione per il miglior film, anche se in pole position sembra esserci il potentissimo Small Town Murderer Songs, che fra molti altri titoli continua a brillare per la sua perfezione formale ed espressiva.

Oggi nel frattempo, a concorso praticamente chiuso, sono continuate le proiezioni delle sezioni collaterali. Per Rapporto confidenziale è stata la volta del film forse più violento e crudele, I Saw the Devil, del sudcoreano Ji-woon Kim. Un vero e proprio thriller a tinte forti, dove emerge una lotta all’ultimo sangue fra un mostruoso serial-killer (interpretato da Min-sik Choi, che molti avranno già visto in azione in Oldboy) e un poliziotto la cui moglie è stata vittima della follia omicida dell’assassino. Questo incipit dà libero sfogo a un cruento revenge-movie che ricorda apertamente la trilogia della vendetta di Chan-wook Park. Fra arti mozzati, copiosi schizzi di sangue, torture al limite della sopportazione umana (e visiva), I Saw the Devil è la conferma di un genere che riesce a funzionare nonostante una struttura narrativa già vista, grazie anche a una capacità registica non indifferente, che cura in modo deciso e meticoloso suoni, movimenti di macchina e fotografia.

Festa mobile ha invece presentato al pubblico Wasted on the Young, opera prima dell’australiano Ben C. Lucas. Film che ruota sul bullismo giovanile in una scuola privata, dove fra feste, droga e sesso si consuma un reato con il conseguente velo di omertà. Di fronte all’indifferenza della massa, sarà un ragazzo non allineato (decisamente nerd) a cercare di rompere il muro del silenzio. Come film esordio è da segnalare l’ottima regia, una certa cura nella fotografia delle immagini (colorate appositamente di un freddissimo e glaciale blu) e la scelta di un cast di giovanissimi attori sconosciuti che pure emergono in modo sorprendente. La narrazione, da parte sua, parte bene, si inceppa ogni tanto e svolta verso una fine forse fin troppo meccanicistica e quasi visionaria. Ma Ben C. Lucas sembra voler giocare volutamente con gli inserti onirici, flashback ed ipotetici flashfoward, consegnando allo spettatore una struttura non-lineare, provocatoria e sicuramente da analizzare. Il suo insomma non è un prodotto pronto, ma come, come ha dichiarato, “un punto di partenza per iniziare una discussione”. Da un punto vista formale resta uno dei migliori esordi visti qui al TFF.

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