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cultura dell'immagine e della parola

M.I.A.
Born Free

Canzone: Born Free
Regia: Romain Gavras
Album: Maya
Artista: M.I.A.
Anno: 2010

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La visione di Born Free, il primo singolo di M.I.A. tratto dal suo nuovo album Maya è un pugno in pieno volto e se n’è accorto presto anche il canale web di YouTube, tanto da essere costretto a censurarlo. La domanda nasce spontanea: ma la rete non dovrebbe essere più libera dei censuratissimi canali musicali? Evidentemente non è sempre così, almeno non vale per le scelte estreme di Romain Gravas, che già con la banda di ragazzini di Stress dei Justice aveva fatto discutere. Con Born Free si alza ulteriormente il livello di sopportazione.

Girato come se fosse un breve film sulle note urlate di M.I.A., il video mostra una squadra speciale della polizia al lavoro durante un’irruzione. I militari particolarmente violenti non cercano però droga o criminali comuni, ma solo ragazzi dai capelli rossi da arrestare.

Una sorta di incubo di ‘verghiana’ memoria, come fossero tanti Rosso Malpelo deportati e usati come cavie per un po’ di joggin’ in un campo minato. Ma se nel soggetto c’è anche una certa originalità ciò che lascia senza parole sono certe scene particolarmente cruente che coinvolgono alcuni dei ragazzini dai capelli rossi.

Romain Gravas affina le sue armi e la sua tecnica, continua nella ricerca più o meno sincera di una videomusica libera e d’artista, fregandosene della distribuzione tradizionale, preferendo il web e il passaparola. Un regista molto dotato e atteso anche al passaggio al lungometraggio, ma che sfrutta ancora i formati brevi per sperimentare con risultati non sempre apprezzati da tutti.

Una logica che da una parte dimostra la totale libertà sulle scelte artistiche, dall’altra però dimostra che ormai il mercato discografico mainstream ha sempre meno coraggio di sperimentare sui canali tradizionali. Che piaccia o meno, in questa panorama stagnante e omologato Romain Gavras è comunque un regista che non lascia indifferenti e proprio per questo merita di essere segnalato alla faccia della censura.

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