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cultura dell'immagine e della parola

Un alieno a Roma: giorno 3

Quanto mi sono divertito oggi!
Ho conosciuto un personaggio di stirpe americana, si chiama John Landis ed è un regista famosissimo qui tra gli umani, anche per gli italiani. Qui al festival hanno organizzato una specie di lezione di studio sul cinema. Sono stati proiettati alcuni spezzoni di suoi film e poi lui, insieme a Mario Sesti e un altro di cui non ricordo il nome, si sono messi a commentare questi capolavori.

E dopo aver conversato con lui ho capito non solo tante cose sul cinema, anche sulla vita e sul comportamento di voi esseri umani.
Sul cinema ad esempio, Landis ha cercato di rispondere ad una domanda dove gli venivano richieste le regole per filmare bene. Estremamente semplice: il segreto di un buon video musicale ad esempio è la buona musica, così come il segreto di un film con Fred Astaire non è la bravura dell’operatore bensì quella del ballerino.

Ma in quanto regista, soprattutto se sei John Landis e ti sei occupato di trasformazioni antropomorfe (Thriller, Black & White, Un lupo mannaro americano a Londra), devi anche conoscere dei trucchi. Lui, nonostante le nuove tecnologie digitali, ci perde ancora del tempo per trovarli. E, dice, nonostante i software attuali siano fantastici, preferisce ancora un operatore che sia veramente bravo.

Una cosa importante sul genere umano che ho capito grazie a quest’uomo americano, è la distruzione culturale. Secondo lui tecnologia e globalizzazione stanno rovinando la cultura. Il collasso di questa è stata la Tv. Ha ricordato lui stesso di quanto si fosse stupito quando in Italia vide Colpo grosso. Ci sono cose come questa, ha detto, che in qualche paese fanno diventare qualcuno Presidente.

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