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cultura dell'immagine e della parola

Un alieno a Roma: giorno 4

“Ci sono storie che voi umani non potreste immaginare…”. Questo lo diceva un alieno come me in un film storico della cinematografia umana. Ma non ho mai capito se si siano mai resi conto di avere degli alieni tra di loro. Però ci sono anche storie che noi alieni non potremmo immaginare, ed è quello che ho visto oggi alla Festa del Cinema di Roma grazie a un documentario. La storia è quella di Benazir Bhutto, una donna umana pakistana brutalmente uccisa in un recente attentato del 2007. Ma il film non parla solo della sua vita, questa è un pretesto anche per raccontare il Pakistan stesso e alcune delle vicende umane che lo hanno reso il set di eventi sanguinosi e che io definirei veramente “disalieni”.

Nel 1953 nacque Benazir (che significa unica, o letteralmente “senza paragoni”), figlia di proprietari terrieri di un Pakistan ancora ad economia feudale. Il padre dopo aver fondato il Partito Popolare Pakistano divenne Premier del paese, che finalmente riportò di un po’di luce e speranza tra i pakistani. Una serie di guerre con l’India, l’armamento nucleare, lo resero nemico di amici degli umani americani. Così morì imprigionato, anche Benazir ormai cresciuta andò in carcere, poi in esilio.
Tornata finalmente in Pakistan decide di vendicare il padre in nome anche della Democrazia. Divenne la prima donna premier di un paese islamico, venne destituita, tornò in carica sempre più combattiva, sfidò la sua stessa vita. E morì per colpe incerte, in un clima insicuro voluto dallo stesso capo di stato Musharaff (anche questo pare sempre amico di questi potenti e malvagi americani).

Questa donna umana disse una cosa molto bella e che vorrei ricordare a tutti, alieni e umani che siate: “la lotta per la verità è importante perché un giorno tutti i tuoi sforzi verranno ricompensati”.

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