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Cattivo si fa per dire

Cattivo si fa per dire

Prendete un goffo Zio Fester, mettetegli il naso del Pinguino di Batman, gambe sottili come grissini, gobbetta da Signor Burns, pesanti occhiaie e un carattere poco affabile. Fatto? Bene, ecco il profilo di Gru, il cattivone, un po’ fessacchiotto di Despicable Me, primo lungometraggio prodotto dalla nuova creazione Universal, la Illumination Entertainment (guidata dall’esperienza di Chris Meledandri, ex Fox, artefice di alcuni recenti successi commerciali in qualità di supervisore e produttore esecutivo come L’era glaciale, L’era glaciale 2, Alvin Superstar e Ortone e il mondo dei Chi) e diretto dalla coppia di esordienti Pierre Coffin e Chris Renaud. L’operazione simpatia (e a basso budget: il film è costato “solo” sessanta milioni di dollari) voluta da Meledandri per contrastare Dreamworks e Pixar è stata costruita investendo tanto sulle giovani leve dell’animazione statunitense quanto sull’affidabilità e la qualità dei francesi di Mac Guff, società esperta di effetti visivi e animazione, già famosa per l’Azur e Asmar di Ocelot (anche se, intendiamoci, dell’animazione di quel film qui non si trova neanche una traccia). E gli obbiettivi, almeno da un punto di vista commerciale, sono stati ampiamente centrati: box office Usa alle stelle con oltre duecento milioni di dollari nei mesi estivi.

Un successo inaspettato, motivato da alcune caratteristiche vincenti. Come la vicenda, semplice (banalotta?) e furbetta al punto giusto, mixata ad un frullato ipestimolante di azioni rocambolesche e peripezie improbabili (ma non memorabili) che trova nel suo protagonista Gru (dispettoso ma poco talentuoso, affiancato da una miriade di esserini gialli destinati a diventare un’attrazione da Luna Park che ricordano alla lontana gli Umpa Lumpa di La fabbrica di cioccolato) il centro di un film che raramente riesce ad offrire occasioni interessanti. Aggiungiamo che il cattivo, poi, subisce una trasformazione completa (scontata?) e diventa un buono grazie all’effetto miracoloso esercitato dalle tre piccole orfanelle, sole, abbandonate al loro triste destino e con grandi occhioni malinconici che s’intromettono nella sua vita e aggiungiamo pure lo scontro comico/agguerrito con lo spietato, sfigato, stupido nemico Vector il Nerd (di nome e di fatto), la corsa alla Luna e tanti altri piccoli inconvenienti e personaggi minori e si ottiene in fretta ciò che il film realmente rappresenta: un bel groviglio caotico.

Cattivissimo Me è un film che vuole intrattenere, piuttosto che divertire, i piccoli ma anche i grandi. Lo fa alla maniera di un certo tipo di cinema d’animazione che si accontenta di semplificare piuttosto che stratificare il profilo dei propri personaggi, la profondità e la complessità delle proprie storie. Quel tipo di cinema d’animazione che tende a amplificare, a esagerare, prendendo una direzione più consumistica che artistica. Ci si chiede (ma non è una novità) se il continuo appoggiarsi alla tecnologia 3D sia un’operazione coerente e utile o, piuttosto, una scappatoia nelle esigenze economiche che non aggiunge significati, emozioni o originalità al film. Cattivissimo Me insegue, e si prende con la forza della confusione (narrativa e visiva), le sembianze del film-popcorn fatto di risate e lacrime facili, esasperazioni narrative e degenerazioni gratuite confinanti spesso con l’idiozia e raramente con la comicità. Un film che sceglie di intrattenere distraendo lo spettatore o, semplicemente, che sceglie di adeguarsi ai gusti dello spettatore che necessita di uno stress visivo, di storie compattate, di sentimenti come gadget. Per questo, e altro, è un film che si dimentica presto.

Curiosità
L’accordo in esclusiva di Meledandri con la Universal Pictures implica la produzione e realizzazione da uno a due film l’anno, a partire dal 2010. La Illumination Entertainment sta attualmente lavorando alla produzione di una versione animata di Dr. Seuss – The Lorax, avvalendosi di nuovo della collaborazione più che soddisfacente della moglie di Theodor Seuss Geisel, già dimostrata in Ortone e il mondo dei Chi.

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