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cultura dell'immagine e della parola

Aspetta e spera
Venezia, 31 agosto

I lavori in corso al Lido di VeneziaVerso la fine di giugno, a New York, le persone si accalcavano, sotto il sole e dentro l’afa, in coda per acquistare la nuovissima versione dell’i-Phone 4 (a quanto pare senza considerare le snervanti arrabbiature consequenziali). In agosto, ma è sempre così, le persone di Lima e dintorni si accalcavano dentro affollatissimi minitaxi o minibus per raggiungere il posto di lavoro (con evidenti segni di stress prelavorativo). Al Lido le persone si mettono in coda per i film. E la coda, ho capito, è un’esperienza da raccontare perché, in coda, o se preferite, durante la coda, insieme alla coda, può succedere di tutto. La coda, quasi come il viaggio, ti fa pregustare il motivo della tua attesa. Ma all’occhio e al cuore non si può mentire e, infatti, proprio come dopo un viaggio, se il motivo della tua coda è stato deludente, sono guai.

Per questo è sempre affascinante sbarcare al Lido di Venezia. Anche quando il Lido sembra non essere pronto ad ospitarti. O meglio, quella parte del Lido che ogni anno, per dieci giorni, si trasforma in un parco delle attrazioni cinematografiche dove tutto parla di cinema e dove tutti guardano il cinema (oppure restano solo a parlarne senza guardarne). I lavori per la costruzione del nuovo palazzo del cinema continuano (là dove c’era lo scorso anno la Sala Perla 2, ora c’è un grosso buco) e i vari allestimenti proseguiranno fino alla passerella della serata di inaugurazione. Quest’anno apre Black Swan di Aronofsky (che due anni fa chiuse e vinse il Concorso con The Wrestler) con Natalie Portman (che qualche anno fa, qui, presentò qui un suo cortometraggio come regista). Ma ci saranno pure Schnabel con Miral, Sophia Coppola con Somewhere, Kechiche con Venus Noire e tanto altro. Come forse gli italiani (Costanzo, Celestini, Mazzacurati, Martone nel Concorso e tanti altri nelle sezioni collaterali). Forse è un’edizione più sobria e meno sfarzosa. Potrebbe essere un’edizione ricca di sorprese. I pensieri che sono in coda se lo augurano.

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