hideout

cultura dell'immagine e della parola

Divertenti i film ben riusciti

Divertenti i film ben riusciti

La cinematografia statunitense è in forte crisi d’idee, tanto che sempre più spesso si ricorre a remake, reboot, prequel, ma soprattutto all’adattamento di fumetti e serie tv. A-Team rientra in questa categoria, seguendo esempi di film più o meno fortunati come Starsky & Hutch (2004), Charlie’s Angels (2004), Hazzard (2000) e degli imminenti Dallas e Magnum P.I. Generalmente queste operazioni nostalgiche lasciano il tempo che trovano, eppure il regista dell’action sopra le righe Smokin’ Aces riesce là dove molti avevano fallito: con il divertimento. Dopo aver visto l’interminabile film, infatti, si esce dalla sala senza ricordarsi minimamente la vicenda, ma con ancora ben vive le risate e le gag che le hanno fatte scaturire. Un difetto mica da poco, ma in fondo non era così anche il telefilm? Difficile riuscire a raccontare la trama di un episodio, più facile invece citare a memoria i metodi fantasiosi inventati dal gruppo per far prendere l’aereo a P.E. (Mr. T) o le sparate da matto di Murdock (Dwight Schultz).

Per chi non avesse mai visto una puntata della serie, si ricorda che l’A-Team era formato da quattro veterani del Vietman che, accusati ingiustamente di un crimine, disertarono per mettersi al servizio del prossimo. Dunque era facile aspettarsi un aggiornamento alla contemporaneità nel portare Hannibal, Sberla, Murdock e P.E. in Iraq o in Afghanistan e questo puntualmente avviene. Ma non ci si aspetti una presa di posizione pacifista o politica anche perché sarebbe stata fuori luogo. Gli sceneggiatori, invece, non si prendono mai sul serio, alternando cazzonaggine, qualche frase antimilitarista qua e là (ma pur sempre pronunciata da amanti dell’esercito) e situazioni ben al di là dell’assurdo.

Volendo analizzare il film con le corrette scale valutative “da critico cinematografico” non possiamo negare che si tratta di una vicenda troppo lunga, intricata, probabilmente insostenibile secondo numerosi punti di vista. Eppure ci si diverte. Perché? Semplicemente perché le pretese sono basse e ben dichiarate, il divertimento è perfettamente a fuoco e mantiene alcuni elementi del telefilm come Murdock (la scena della proiezione in 3D poi è proprio spassosa) e P.E. (sempre in bilico tra stupidità e saggezza). Un’operazione di marketing, una produzione del business dell’entertainemnt, abbastanza innocua e con un buon cast. Liam Neeson ha il volto sfigurato da chissà quale trucco/lifting, Jessica Biel è più bella che brava, ma gli altri, soprattutto il lanciatissimo Bradley Cooper, se la cavano egregiamente. A conti fatti, un film adatto ai tredicenni di oggi, ai tredicenni di ieri in cerca di risate e a chi dal cinema chiede solo di farci vedere i carri armati volare.

Curiosità
Si consiglia di rimanere fino alla fine dei lunghi titoli di coda per poter ammirare Dwight Schultz e Dirk Benedict, rispettivamente gli originali Murdock e Sberla, alle prese con i loro successori filmici.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»