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cultura dell'immagine e della parola

Kanye West
Were Once A Fairytale

Canzone: Were Once A Fairytale (See you in my nightmares)
Regia: Spike Jonze
Album: 808s & Heartbreaks
Artista: Kanye West ft. Lil Wayne
Anno: 2009

Guarda il video di Were Once A Fairytale

Il ritorno di un maestro del videoclip, ormai regista affermato, come Spike Jonze non può passare inosservato, anche se più che un video Were Once A Fairytale è di fatto un cortometraggio che Jonze ha girato nei ritagli di tempo per il produttore hip-hop Kanye West, replicando la collaborazione iniziata col video di Flashing Lights del 2008. Kanye è l’assoluto protagonista del lungo clip e non c’è da stupirsi vista la sua propensione ad occupare il centro della scena e a rendersi spiacevole.

Il produttore di Atlanta è infatti quasi più famoso per le sue bizze durante alcune premiazioni che per i suoi, comunque eccellenti, dischi. Le uscite fuori luogo di West sono oramai l’incubo di MTV. Dopo gli EMA del 2006 ha replicato anche ai VMA del 2009 prendendosela pure con la giovane promessa del country Taylor Swift, rea di aver immeritatamente soffiato il premio a Beyonce. Proprio in riferimento a questi atteggiamenti pubblici sopra le righe, il video racconta, con toni molto scuri ed esasperati, una serata altamente alcoolica di Kanye stesso che si aggira per un locale importunando ragazze e rendendosi ridicolo. La canzone suonata nel locale è il suo brano See you in my nightmares, titolo più che significativo che accompagna questa sua autodistruzione fino a un gesto estremo simile ad un harakiri, ma con un finale a sorpresa.

Dopo un amplesso immaginario e un rigetto fatto di petali di rose, Kanye trova un coltello col quale si apre le viscere, ma, invece di morire, dal suo corpo estrae una sorta di piccolo roditore, quasi fosse un demone dal viso tenero che però lo consuma dall’interno. Ma questo harakiri non sarà l’unico compiuto in quella toilette. Un surreale suicidio condiviso che nasconde appunto una tendenza autodistruttiva e che forse accompagna realmente gli incubi del rapper rendendolo un eterno incompiuto. Talmente insicuro da prendersela col mondo che gli sta attorno e che lo ha reso celebre. Non a caso, Kanye West è riuscito ad insultare persino uno del pubblico durante un suo concerto, cambiando il testo di una canzone con parolacce personalizzate messe in tonalità dal fedele auto-tune.

Visto che anche nel precedente Flashing Lights Kanye faceva una brutta fine, pare che Spike Jonze sia il regista giusto per fare uscire le tendenze autolesioniste del rapper. Quasi fosse una sorta di video-psicanalista che non esita ad usare le maniere forti, anche se solo per scherzo, e che, anche grazie a queste trovate, dimostra ancora una volta un tocco ironico e allo stesso tempo profondo che solo pochi registi attualmente posseggono.

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