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Il cancro del bene

Il cancro del bene

Il bene, si sa, trionfa sempre, soprattutto nei film d’animazione che spesso si rivolgono a un pubblico di ragazzi o di famiglie. Ma per Bill Plympton, sessantenne dallo spirito di un ragazzino che purtuttavia ama il politically scorrect tipico degli adulti, il lieto fine non è così scontato e può comunque velarsi di un retrogusto amaro o addirittura maligno.

La parabola di Idiots and Angels non è nuova: il dissoluto Angel, venditore di armi, ubriacone e con una concezione della donna che potremmo eufemisticamente definire medioevale non può sottrarsi al destino scritto nel suo nome e, suo malgrado, si redime alle buone azioni. Ma, prima che la salvezza tocchi l’anima, Plympton si diverte, con il gusto sadico del disegnatore-demiurgo, a torturare il corpo: ali pennute spuntano sulla schiena di Angel e si ostinano a ricrescere nonostante asportazioni e spruzzi di sangue. Sono perfino dotate di vita propria: compiono buone azioni al posto di Angel che si trova costretto ad assecondare. Il bene per Angel è una sorta di tortura, perfino di malattia: le ali sono vere e proprie metastasi che continuano a riformarsi sulla schiena e che da vere parassite colonizzano il corpo e la mente. Il bene trionfa, ma si comporta come un cancro che divora la linfa vitale fino a soggiogare il corpo di cui è ospite (salvo poi sparire una volta raggiunto il trionfo, ma fagociterà un altro corpo?), trasformandosi in un tiranno che sceglie le proprie vittime e non in una via da abbracciare.

Per questa storia di luci e ombre Plympton si affida alla penna e alla matita e ottiene un grigio monocromatico che comprende tutte le sfumature del bianco e del nero spezzato soltanto da qualche nota di colore. Plympton è un artista indipendente e controcorrente sia dal punto di vista produttivo che da quello artistico: nell’epoca del digitale come strumento per abbattere tempi e costi di produzione, realizza tutti i suoi disegni a mano raggiungendo le cifre impressionanti di duecentocinquanta-trecento disegni al giorno. Una scelta di produzione che attinge pienamente alla formazione di Plympton, illustratore e fumettista prima che regista e animatore.

Curiosità
Presentato a quasi 130 Festival in tutto il mondo e vincitore di 18 premi, il film è uscito solo nelle sale cinematografiche francesi. In Italia il film è stato proiettato al Cortoons Film Festival di Roma e al FFF di Bologna. Nessun lungometraggio di Bill Plympton è mai uscito nelle sale italiane.

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