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cultura dell'immagine e della parola

Suicidatosi con tre boccette di Lexotan

Suicidatosi con tre boccette di Lexotan

Qualche lettore, in Italia, ha anche bisogno di una scrittura vivace, poliedrica, fresca e viva. Qualche lettore ha bisogno di romanzi con una struttura architettonica che compatti la varietà complessa della vita. Qualche lettore ha bisogno di un linguaggio che non sia maniacalmente realistico e brutale, ma nemmeno eccessivamente ricercato e snobista. Ogni lettore troverà queste componenti necessarie alla rivitalizzazione della nostra narrativa in questo splendido romanzo costruito come un gioiello di smeraldi incastonati sui peccati, lo ingoierà con la stessa avidità rivolta al cioccolato dai lussuriosi o alla frutta dagli assetati, e con la medesima soddisfazione la gola lo spingerà a desiderarne ancora, e ancora.

La danza tra gli stili e le parole, resa vorticante e trascinante dal turbinio di citazioni, si condensa nelle 189 pagine di questo romanzo dal titolo curioso: una danza a due, in cui le protagoniste raddoppiano, mostrando una carrellata di personaggi ottimamente caratterizzati, per confondere i limiti del reale coi confini inesistenti del fantastico. Un romanzo surreale in cui una ragazza cerca il proprietario di un cadavere comparso nel soggiorno del proprio appartamento, ed un’altra il mittente di misteriose missive d’amore rivolte chissà a chi. Il tutto incuneato negli abitacoli dell’uomo moderno, condomini in cui la fantasia quasi frena di fronte a una realtà ben più incredibile. E il mistero e l’amore e la futilità, l’effimero senso del vivere e del morire, estrapolano il romanzo da una categorizzazione in generi, per donarlo alla via della narrativa d’autore, appena prima della letteratura, in quel che risulta essere un’opera surreale come solo la realtà col suo sogno di vivere può essere.

Un entusiasmante primo romanzo, agile ma non magro, denso ma non pesante, arricchito dal bel formato Cabila, la cui attenzione ai dettagli regala al lettore anche le graffianti illustrazioni che accompagnano la lettura. Conosco scrittori che darebbero due dita per un’edizione del genere. E ne conosco molti di più che ne darebbero tre per saper scrivere così bene.

L’autore
Antiniska Pozzi è nata nel 1978 e vive a Milano. Ha pubblicato sei titoli come traduttrice d’incunaboli in latino e il monologo L’insalata di pomodori, vincitore del concorso ‘Per voce sola 2008’ . Questo è il suo primo romanzo.

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