Confronta i video di Oren Laurie e lo spot Eridania

Succede che, un giorno, accendi la televisione e ti accorgi che uno spot è proprio uguale a un videoclip che hai visto solo qualche mese prima. Succede che ti interroghi e ti chiedi: “ma è possibile che questo accada?”. Succede che cominci a pensare alla limitatezza della creatività umana, alla faciloneria con la quale si plagi e si copi il lavoro altrui.

E poi, e poi succede di essere smentiti. Basta fare una piccola ricerca su internet e ci si accorge che, chiamati a rispondere su quest’argomento, i creativi dell’agenzia InAdv – responsabili della creazione dello spot Eridania, così simile al videoclip di Oren Laurie Her Morning Elegance – spieghino con precisione il processo di acquisto di una tecnica, un’idea e la sua trasposizione e adattamento al linguaggio pubblicitario.

Nulla di illegale, quindi. E la mia intenzione di gridare al plagio e al crimine rimane soffocata e inesaudita. Un acquisto totalmente legittimo di diritti, la possibilità di usare la stessa tecnica e la stessa idea in tutto il mondo. Un concetto che passa con il nome di ‘cover’, allo stesso modo in cui si possono reinterpretare le canzoni.

Peccato che, però, tutto questo non convinca del tutto. Perché un conto è trarre ispirazione da film, videoclip e altri linguaggi: la contaminazione artistica, ove efficace, è sempre auspicabile; un conto, invece, è comprare dei diritti, senza nemmeno reinterpretare più di tanto il concept creativo.

Insomma, sembra di assistere comunque all’esaurimento e svilimento dell’immaginazione, a un semplice ‘compro perché mi piace e, dunque, ripropongo’. Non credo che questa sia creatività, anche se non ci sono leggi a proibirlo. E rimango scontenta e delusa dal vedere come un’idea così delicata e bella, venga unicamente sfruttata e non arricchita. E rimane in bocca solo un gusto amaro, altro che zucchero.

A cura di Alice Dutto
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