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cultura dell'immagine e della parola

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Basta poco per fare capire le intenzioni che si hanno. Basta un video.

Oggi parte su hideout una nuova rubrica dedicata a YouTube – e siti affini. Si chiamerà I ragazzi del Tubetto. E’ un titolo in un certo senso orrendo, ma perlomeno ci è parso sincero nel suo fare il verso a quel sentimento sociale generale che evoca: quello di una generazione di ragazzi che in un certo periodo storico si sono identificati in qualcosa. Qui noi ci identificheremo in relazione allo spazio della rete e in particolare a quel tubo di smisurate dimensioni (segno zodiacale Acquario, ovviamente) che ogni istante dal 15 febbraio 2005 ingurgita, digerisce e rigurgita un pressoché infinito archivio di cultura immateriale.

Un nuovo spazio, un “altro” spazio. Ma soprattutto una nuova condizione che si riverbera sul nostro agire e sulla produzione video stessa, e che su hideout non si poteva lasciare muto, o tra le (moderniste) sezioni cinema e videoclip.

Per celebrare questo inizio abbiamo scelto un video realizzato da un regista indipendente thailandese il cui nome – guarda caso – sembra uscito da un videolink generato da YouTube stesso: Apichatpong Weerasethakhul. Nessuna recensione, tutto senza parole, a lasciare solo una suggestione fisica per iniziare questo viaggio nei nuovi immaginari.

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