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cultura dell'immagine e della parola

Nascondiglio al Lido
Diario, 8° giorno

Un primissimo piano di Anna BederkeAlla Mostra stanno man mano finendo le proiezioni dei (tanti, quest’anno ben 25) film in concorso. Dopo aver parlato di guerra, politica, drammi, morti e depressi, finalmente è arrivata una commedia. E l’applauso in sala è stato il più lungo in assoluto, arrivando fino al termine dei colorati titoli di coda. Si tratta di Soul Kitchen, del giovane regista tedesco di origine turca Fatih Akin. Siamo lontani da La sposa turca o Ai confini del paradiso: parliamo ancora di immigrati (questa volta dalla Grecia), ma questa volta si ride di gusto. Difficilmente si aggiudicherà il Leone d’Oro, ma per lo meno la protagonista femminile (Anna Bederke, giovane regista all’esordio davanti alla macchina da presa) ha vinto la mia personalissima classifica dell’attrice più carina della Mostra, in un’edizione in realtà più favorevole agli occhi femminili che a quelli maschili.

Oltre che dei film (che mediamente ritengo superiori allo scorso anno), in questi giorni, come sempre a Venezia, si parla delle feste notturne. Che però quest’anno sono state in tono minore. C’è stata quella classica e riservatissima di Ciak (che è in crisi, ha rinunciato al quotidiano, ma non alla sfarzosissima festa all’Excelsior), ma sono state di meno quelle organizzate dai film, sia quelle delle grandi produzioni (off limits per quasi tutti), che quelle delle piccole (in cui era divertente chiudere le serate). Niente di grave, invece che le feste abbiamo privilegiato i film, le cene e le chiacchierate tra amici. E va bene così.

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