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cultura dell'immagine e della parola

Nascondiglio al Lido
Diario, 1° giorno

In sala stampa c'è chi lavora e chi...degustaAnche quest’anno, eccomi al Lido, nel mio piccolo ma confortevole nascondiglio. Appena arrivato, subito la novità: per i lavori in corso (nel 2011 ci sarà un nuovo ipertecnologico palazzo del cinema), tutto è stato stravolto. Nell’ordine:

• Non c’è più lo storico venditore di panini dai nomi cinematografici (del tipo Gregory Speck) di fianco al Palalido (che ora chissà perché si chiama Sala Darsena), sostituto da un asettico bar sponsorizzato dal Ministero delle politiche agricole. In più il bar Casinò è sempre chiuso. Risultato: niente caffè e sonno facile in sala.
• Dalla sala stampa oltre alla vista mare ora c’è la vista cantiere, che sostanzialmente al momento è fatto da un terreno brullo circondato da un recinto (ma non avevano iniziato i lavori un anno fa?).
• Per arrivare dalla Sala Darsena alla piazzetta bisogna passare per i misteriosi sotterranei del Casinò, nei quali si narra di antiche leggende metropolitane.
• Per ricompensarci di tutto ciò, ogni giorno in sala stampa c’è la degustazione di un prodotto tipico italiano. E questa, decisamente, non è una brutta notizia.

Ma a Venezia non si mangia solo (già, si beve anche lo spritz ndr), ma ci si nutre di cinema (così avrebbe detto un critico colto negli anni Novanta). Per farla breve, per ora il film migliore è senza dubbio Life During Wartime di Todd Solondz, una sorta di seguito ancora più cinico e divertente di Happyness. Tra l’altro, per quasi tutta la proiezione, i sottotitoli sono andati fuori sync, tra i fischi del pubblico presente. E io che pensavo che potesse accadere solo scaricando (ehm volevo dire acquistando) la versione sbagliata di un filmato. Invece succede anche questo, nel nascondiglio al Lido.

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