hideout

cultura dell'immagine e della parola

Al via la Mostra del Cinema di Venezia

Il logo del Mouse d'Oro, il premio della critica online alla Mostra del Cinema di VeneziaLa 66esima Mostra del Cinema di Venezia si presenta quest’anno come una delle edizioni più variegate degli ultimi anni. Anche se forse con meno presenze, vista la crisi generale ed editoriale, la Mostra comunque è da sempre uno degli appuntamenti più attesi e più interessanti non solo per gli appassionati, ma anche per i molti addetti ai lavori, distributori, stranieri e non, che da Venezia incominciano quel cammino che in molti casi porterà qualche pellicola all’atteso appuntamento con gli Oscar.

Hideout sarà presente alla Mostra con cinque inviati, per raccontare giorno dopo giorno film ed eventi del Lido. Da quest’anno poi, Hideout organizza anche la prima edizione del Mouse d’Oro, il premio che eleggerà il miglior film per la critica online.

Molte novità e molte “prime volte” in questa edizione. Innanzitutto l’attesissimo nuovo documentario di Michael Moore, Capitalism: A Love Story, in programma domenica 6 settembre. Moore che in campo internazionale ha già vinto un Oscar (Bowling for Columbine), una Palma d’Oro (Fahrenheit 9/11) e un premio a Berlino (Roger & Me), è il vero, graditissimo colpo del Direttore Marco Müller. Un personaggio contradditorio che negli anni ha avuto il merito di aver sdoganato un genere, quello del documentario, rendendolo avvincente e d’impatto. E il fatto che sia in concorso per il Leone d’Oro certo è un’occasione interessante per non perdersi il suo ultimo lavoro. Lui come altri grandi autori (a Venezia vanno ricordati i lavori di Jonathan Demme, The Agronomist e su Jimmy Carter, quest’anno ci sarà quello di Oliver Stone su Hugo Chavez) negli ultimi anni sono riusciti ad analizzare e rappresentare perfettamente personaggi, malesseri e problematiche sociali, grazie a linguaggi nuovi e ad approcci diretti.

Ma c’è anche ovviamente molta Italia nel concorso principale. Intanto il film sul ’68 di Michele Placido, Il grande sogno, con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca e Luca Argentero, che torna per la terza volta in concorso a Venezia (dopo Un viaggio chiamato amore e Ovunque sei); Barìa di Giuseppe Tornatore (prima volta in concorso a Venezia), epica e monumentale storia che narra, attraverso tre generazioni siciliane, un secolo di storia italiana (150 minuti e 24 milioni di euro il costo della pellicola) che aprirà ufficialmente la Mostra il 2 settembre. E poi c’è l’opera prima di Giuseppe Capotondi, La doppia ora, con Filippo Timi e Ksenia Rappoport (La sconosciuta) e Lo spazio bianco di Francesca Comencini.

Molti saranno anche gli autori stranieri riconosciuti e acclamati presenti nel concorso che assegna il Leone d’Oro. Intanto Werner Herzog (quarta volta a Venezia, la seconda in concorso) con Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans (con Nicolas Cage ed Eva Mendes), remake de Il cattivo tenente (1992) e poi ancora Claire Denis con White Material, con Isabelle Huppert, (seconda volta dopo L’intrus nel 2004), George Romero, uno dei Maestri dell’horror con l’atteso Survival of the dead, Fatih Akin, Todd Solondz con Life During Wartime (seconda volta per lui a Venezia dopo Palindromi), Patrice Chéreau con Persécution (seconda volta dopo Gabrielle nel 2005). E poi debutti come quelli dello stilista Tom Ford (con A Single Man), di Jacques Rivette, del regista israeliano Samuel Maoz con Lebanon (molto bene si è detto di questo film girato interamente in un carro armato), John Hillcoat con The Road (ci sarà Viggo Mortensen, ma forse non Charlize Theron), Jaco Van Dormael con Mr. Nobody. Chiudono il programma le opere di Jessica Hausner (Lourdes), Pou – Soi Cheang (Accident), Vimukthi Jayasundara (Between Two Worlds), Ahmed Maher (The Traveller), Shirin Neshat (Women Without Men), Shinya Tsukamoto (Tetsuo the Bullet Man) e di Yonfan (Prince of Tears).

Un Festival che saprà offrire, come spesso accade nelle rassegne internazionali, anche cose interessanti nelle sezioni “minori” (Orizzonti, Giornate degli autori, Corto Cortissimo, Settimana Internazionale della critica, Controcampo italiano) e fuori concorso: attesi gli ultimi lavori di registi come Steven Soderbergh (The Informant!), con Matt Damon, Oliver Stone (South of Border), Joe Dante (in giuria principale ma presente con due lavori, The Hole e The Movie Orgy – Ultimate Version, e poi ancora Abel Ferrara con la pellicola girata a Napoli (Napoli Napoli Napoli) Mario Monicelli (che sarà presente il 1° settembre con la versione restaurata de La grande Guerra con una proiezione speciale all’Arena di Campo San Polo), Giuliano Montaldo, Tinto Brass (che la Mostra omaggerà nella sezione Questi fantasmi 2, dopo tanti anni di difficili rapporti) o Peter Greenaway (l’11 settembre nella sezione Orizzonti Eventi sarà proiettato il suo ultimo lavoro, The Marriage, ennesima ricerca questa volta su Le nozze di Cana del Veronese).

Grandi attori attesi, dal “solito”, ormai comasco doc, George Clooney nel film di Grant Heslov (che vinse con lo stesso Clooney nel 2005 il Premio Osella per Good Night, and Good Luck), a Matt Damon, Viggo Mortensen, fino a Sylvester Stallone (l’attore – regista riceverà il premio Jaeger Le-Coultre il 12 settembre). Molti poi i documentari, da quello su Vittorio Mezzogiorno, Negli occhi, a quello su Giuseppe De Santis, diretto da Carlo Lizzani, fino al discusso Videocracy di Erik Gandini (distribuito da Fandango) nelle Giornate degli Autori.

Ma la Mostra di quest’anno sarà ricordata anche per il Leone d’Oro alla carriera a John Lasseter, “papà” della Pixar, che negli ultimi anni, grazie a lavori come Toy Story, Cars, Wall–E, Gli Incredibili, Alla ricerca di Nemo, ha decisamente rivoluzionato il panorama dell’animazione, un riconoscimento speciale, che sarà consegnato da George Lucas il 6 settembre. Sarà premiata la Pixar di Lasseter ma indirettamente anche i suoi “artigiani” più fedeli (tutti presenti) da Andrew Stanton a Brad Bird, che il 7 settembre terranno in due sessioni nella Sala Perla, la Disney Pixar Animation Master Class.

La giuria, presieduta quest’anno da Ang Lee (due Leoni d’Oro a Venezia negli ultimi 4 anni con Brokeback Mountain e Lussuria – Seduzione e tradimento) sarà composta da Luciano Ligabue, Sergei Bodrov, Sandrine Bonnaire, Liliana Cavani, Joe Dante e Anurag Kashyap. Dovuto omaggio della Mostra infine ad Akira Kurosawa (al quale sarà dedicato il panel internazionale il 6 settembre 2009, alle ore 15 in Sala Pasinetti) e al grande critico Tullio Kezich, firma storica e impareggiabile del Corriere della Sera, scomparso per un male il 17 agosto scorso, al quale da quest’anno la Biennale intitolerà il concorso online per giovani saggisti di cinema.

Che la gara abbia inizio!

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»