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Zombie Movie: la storia
3. Gli zombi italiani

Se George Romero è stato il padre del cinema zombie, non si può negare come proprio l’Italia sia stata, almeno per alcune stagioni, almeno la zia di questo genere cinematografico. Ma andiamo per ordine. Come già si era detto, è stato proprio italiano uno dei film che ha maggiormente ispirato Romero per il suo esordio al cinema, quel L’ultimo uomo della Terra girato nel 1964 da Ubaldo Ragona e tratto da Io sono Leggenda di Richard Matheson. Lo stesso anno esce al cinema Roma contro Roma, stravagante peplum in cui un sacerdote risveglia i morti per conquistare la città. Nel decennio successivo a La notte dei morti viventi, però, in Italia sembra esserci poca attenzione per il genere, tanto che l’unico film a essere prodotto è Non si deve profanare il sonno dei morti, tra l’altro per la regia di uno spagnolo, Jorge Grau (anche se il resto del cast è italiano). Si tratta comunque di un film interessante, anche innovativo per certi versi (gli zombie ad esempio si risvegliano a causa di ultrasuoni creati dal governo) e fortemente legato a una sorta di protesta ecologista.

Ma è dal 1979 che l’Italia diventa la seconda patria degli zombie. Infatti, dopo la partecipazione di Dario Argento alla produzione del romeriano Zombi, anche molti altri registi iniziano a dedicarsi al tema. Il principale è senza dubbio Lucio Fulci, che prima di allora non ha mai girato horror, ma che poi dedicherà agli zombie almeno cinque film. Il primo, e più famoso anche a livello internazionale, è Zombi 2. Rispetto a Romero, Fulci elimina la critica sociale, legando nuovamente gli zombie alle loro origini haitiane e utilizzando una fortissima potenza visiva, legata spesso allo splatter e al gore. Il film, costato 410 milioni di lire, incassò più di trenta milioni di dollari. Un successo clamoroso, stroncato dalla critica italiana (Morandini lo definì “nocivo a tempo pieno”), mentre amato all’estero, soprattutto in Francia (dove Fulci fu accolto come “il poeta del macabro”). Fulci sfrutterà poi questo successo per realizzare la sua trilogia della morte, uscita tra il 1980 e il 1981 e comprendente Paura nella città dei morti viventi, …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà e Quella villa accanto al cimitero. Si tratta di tre strepitosi film horror, in cui il regista gioca con trame surreali, mettendole in scena con dosi estreme di violenza in ambientazioni oniriche. Non ci sono gli scenari apocalittici tipici di Romero, ma gli zombie entrano a far parte di trame più legate al cinema horror tradizionale. In particolare E tu vivrai nel terrore! L’aldilà può essere considerato il capolavoro di Fulci: il film è stato riscoperto e restaurato prima da Quentin Tarantino, poi addirittura dalla Mostra del cinema di Venezia, che l’ha proiettato nel 2004. Fulci tornerà poi al cinema zombie nel 1988, con Zombi 3. Per grosse incomprensioni con la produzione, però, il regista abbandona il set durante le riprese, e il film in effetti si rivela essere poco più che un insieme di scene splatter, spesso ridicole.

Alla fine degli anni Settanta, il fenomeno zombie era talmente di successo, che venne realizzata anche una commedia sul tema, Io zombo, tu zombi, lei zomba, di Nello Rossati con, tra gli altri, Renzo Montagnani, Tullio Solenghi e Gianfranco D’Angelo. Ma l’horror è il regno degli zombi, e lo sa bene Umberto Lenzi, che già da anni stava lavorando con successo sul genere cannibal. Suo, nel 1980 è Incubo sulla città contaminata, storicamente conosciuto come il primo film in cui gli zombie non ciondolano, ma corrono, ben prima di 28 giorni dopo o del remake di L’alba dei morti viventi. Lo stesso anno escono anche Virus – l’inferno dei morti viventi, il primo di tanti film del genere diretto da Bruno Mattei e una serie di tentativi di ibridazione, come Zombi Holocaust, di Marino Girolami, un incrocio tra uno zombie movie e un cannibal movie, e Le notti erotiche dei morti viventi di Joe D’Amato, contaminazione tra horror e pornografia. Dopo il 1981 il genere sembra iniziare a fruttare meno, anche se escono film come Le notti del terrore (di Andrea Bianchi, in cui gli zombie sono antichi etruschi risvegliati da alcune pratiche magiche), Assassinio al cimitero etrusco (memorabile forse solo per la regia di Sergio Martino) e soprattutto Zeder, il celebre horror di Pupi Avati, da lui sceneggiato insieme a Maurizio Costanzo. Ambientato tra Bologna e Rimini, racconta le indagini di un giovane scrittore (Gabriele Lavia), che scopre un tipo di terreno in grado di far risorgere i morti.

Nella seconda metà degli anni Ottanta, invece, va ricordata soprattutto la trilogia di Demoni che, pur non trattando nello specifico di zombie, è chiaramente ispirata ai film di Romero. I primi due film sono diretti da Lamberto Bava (nel secondo c’è l’esordio al cinema di una giovanissima Asia Argento), mentre il terzo, che in realtà centra poco con la serie ed è più uno zombie movie tradizionale, da Umberto Lenzi. Nel 1988 esce anche After Death – Oltre la morte, film di Claudio Fragasso a bassissimo budget ambientato nel Sudamerica, in cui un libro dei morti (simile al Necronomicon de La casa), risveglia gli zombie. Si tratta comunque di un film decisamente mediocre e pieno di imprecisoni e clamorosi errori.

Bisogna poi aspettare il 1994 (se non si vuole ricordare il cinepanettone Anni 90, in cui alcuni comunisti, definiti zombie dall’allora presidente Cossiga, si risvegliano dalle tombe cantando Bandiera rossa), per un altro film, e si tratta di Dellamorte Dellamore, diretto da Michele Soavi e tratto da un romanzo dell’autore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi e interpretato da Rupert Everett (un guardiano di un cimitero in cui i morti si risvegliano) [img4]e Anna Falchi (una bella e popporuta vedova che gli cambierà la vita). Costato quattro milioni di dollari, il film incassa pochissimo in Italia, probabilmente anche per un umorismo molto fumettistico e non compreso in un film horror, mentre riceve più successo all’estero.

Per più di dieci anni, i film sugli zombie sembrano aver preso altri lidi, ma il recente successo del genere ha permesso a Bruno Mattei di tornare a girare, seppur a bassissimo costo e nelle Filippine. Tra il 2006 e il 2007 sono così usciti L’isola dei morti viventi e Zombi: La creazione. La successiva morte di Mattei ha fermato quella che doveva essere una trilogia e così la produzione di zombie movie in Italia. Da tempo si parla di un adattamento di Non mi uccidere, il romanzo di Chiara Palazzolo, uscito nel 2005, che potrebbe essere la risposta italiana e zombie ai vampiri di Twilight. Non ci resta che aspettare, perché, si sa, i morti viventi tornano sempre.

Zombie Movie: la storia
1. Gli zombie prima di Romero
2. Le creature di Romero
3. Gli “zombi” italiani
4. Gli anni Settanta
5. Gli anni Ottanta
6. Gli anni Novanta
7. Il nuovo millennio
8. Un mondo di zombie

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