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Zombie Movie: la storia
1. Prima di Romero

In attesa di poter vedere il nuovo film di George Romero alla Mostra del Cinema di Venezia, Hideout approfitta di un’estate particolarmente scarsa di buoni film per raccontare la storia del genere che Romero ha creato e alimentato negli ultimi 40 anni, lo zombie movie. Lo faremo come se fosse una saga cinematografica, in otto episodi, per arrivare all’apertura della Mostra pronti ad accogliere il maestro degli zombie.

1. Gli zombie prima di Romero

Il termine zombie (o zombi, come si scriveva inizialmente in inglese e spesso, ancora oggi, in italiano) iniziò a essere utilizzato in occidente dopo il 1929, quando W.B. Seabrook scrisse The Magic Island, un volume che raccontava i culti voodoo di Haiti, che prevedevano riti simili alla resurrezione. Il cinema, che in quel periodo puntava molto sull’horror (non era forse Frankenstein un morto vivente?), non aspettò molto a interessarsi del fenomeno, ispirandosi anche alle opere di H. P. Lovecraft (in particolare a Herbert West rianimatore, che viene considerato il principale riferimento letterario anche per Romero).

Il 1932 è quindi l’anno del primo zombie movie della storia, L’isola degli zombies (White Zombie), diretto da Victor Halperin e con Bela Lugosi nel ruolo del protagonista. Gli zombie sono ancora decisamente legati ai riti di Haiti e comandati da magiche forze maligne. Bisogna arrivare al 1936 per il primo film le cui atmosfere si avvicinino a quelle degli zombie moderni: si tratta di La vita futura – nel duemila guerra o pace (Things to Come), un film di fantascienza tratto da un romanzo di H. G. Wells, che non cita mai la parola zombie, ma presenta uno scenario apocalittico, in cui un virus ha reso gran parte della popolazione lenta, insensibile e infettiva. In alcuni momenti sembra di essere in un film di Romero più di trent’anni prima de La notte dei morti viventi. Lo stesso anno esce anche Revolt of the Zombies, film a dire la verità piuttosto mediocre, che si concentra più sulla storia sentimentale e si distingue più che altro per l’ambientazione cambogiana.

Bisogna poi aspettare il 1941 per King of Zombies, che mescola il voodoo di Haiti con la paura per il nazismo e la guerra in Europa. Ma il film di maggior successo del decennio fu sicuramente Ho camminato con uno zombie (I Walked with a Zombie), diretto dal francese Jacques Tourneur (autore di altri grandi successi come Le catene della colpa e Il bacio della pantera). Siamo qui al massimo livello qualitativo per i film sugli zombie haitiani. Il film prende alcuni elementi della storia di Jane Eyre, il romanzo di Charlotte Brontë, adattandoli ai riti voodoo. Viene ricordato per la modernità del racconto, per la descrizione non stereotipata dei personaggi di colore (quasi impensabile per l’epoca) e per le atmosfere angoscianti di alcuni passaggi (indimenticabile il terribile attraversamento del canneto).

Successivamente il cinema horror intraprende strade diverse, legate soprattutto alla fantascienza, e per trovare di nuovo gli zombie al cinema si arriva al 1958, quando la Hammer tornò a realizzare horror più legati ai mostri classici. Il film si intitola I Bury the Living, e utilizza l’archetipo del morto vivente, che riprende vita da un misterioso cimitero in cui il guardiano può decidere la morte dei proprietari delle tombe. L’anno dopo esce quello che viene storicamente considerato (grazie anche al biopic di Tim Burton) come il peggior film della storia del cinema, Plan 9 from Outer Space di Ed Wood. Non si tratta propriamente di uno zombie movie, ma Tor Johnson interpreta un poliziotto che viene trasformato proprio in un morto vivente.

Ma è negli anni Sessanta che il cinema zombie ha il suo primo vero momento d’oro. Nel 1962 se ne occupa anche Roger Corman, che in I racconti del terrore (Tales of Terror), dedica un episodio a Valdemar, un racconto di Edgar Allan Poe che narra di un esperimento condotto su un cervello di una persona morta. [img4]Nel 1964 escono al cinema The Horror of Party Beach, film di serie b in cui i morti viventi sono incrociati con dei mostri marini, e soprattutto L’ultimo uomo della Terra (Last Man on Earth), il film di Ubaldo Ragona e Sidney Salkow, girato all’Eur di Roma con protagonista Vincent Price. Tratto dal romanzo di Richard Matheson (Io sono Leggenda), vede come mostri vampiri più che zombie, ma è fondamentale per il genere per il racconto di un uomo solo contro la massa, che ispirerà decisamente il lavoro di Romero. Nel 1966 esce poi La lunga notte dell’orrore (The Plague of the Zombies), un buon film di genere prodotto dalla Hammer e ambientato in una Cornovaglia sconvolta da misteriose sparizioni. Nel 1968 il genere sembra nuovamente in crisi, e lo testimonia Astro-Zombies, un improbabile mix tra fantascienza e horror con John Carradine. Proprio quell’anno però, il primo ottobre per l’esattezza, debutta La notte dei morti viventi. Ma questa è tutta un’altra storia.

Zombie Movie: la storia
1. Gli zombie prima di Romero
2. Le creature di Romero
3. Gli “zombi” italiani
4. Gli anni Settanta
5. Gli anni Ottanta
6. Gli anni Novanta
7. Il nuovo millennio
8. Un mondo di zombie

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