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Incontro con Toni Servillo

Locarno ha accolto per la prima volta Toni Servillo, uno degli attori di cinema e teatro più poliedrici degli ultimi anni, tributandogli a fine serata l’atteso e caloroso applauso in Piazza Grande, quando l’artista ha ricevuto l’Excellent Award alla carriera. Da Le conseguenze dell’amore (proiettato in Piazza), ambientato e girato tra l’altro per buona parte proprio in Svizzera, fino a Il divo e Gomorra, Servillo, da grande “teatrante” com’è, ha saputo negli ultimi anni imporsi e confermarsi in maniera stupefacente anche in campo cinematografico, con performances davvero perfette, che lo hanno eletto per ben tre volte ai David di Donatello, tra il 2004 e quest’anno, miglior attore italiano. Artista composito, rigoroso, di grande spessore professionale, Servillo è reduce dal grande successo ottenuto a New York (il 27 luglio scorso al Lincoln Center è stato omaggiato in piena regola con un tributo e la proiezione de Il divo) con la “sua” Trilogia della Villeggiatura di Carlo Goldoni, che lo porterà dopo Locarno, di nuovo in giro per l’Italia e l’estero con altre 200 date.

Quando ero negli Stati Uniti ho registrato un credito molto importante nei confronti dell’Italia. La stampa americana ci ha dedicato molte pagine, ogni sera c’era sempre il tutto esaurito, abbiamo fatto conoscere bene, a detta dei tanti articoli che sono usciti, un autore come Goldoni che in America era ancora poco compreso. Da teatrante penso che c’è la possibilità di fare molto e bene all’estero.

Servillo parla anche dei suoi due prossimi film in uscita nel 2010:

Il primo sarà Noi credevamo nella parte di Giuseppe Mazzini, per la regia ancora una volta di un mio caro amico, Mario Martone, a distanza di 12 anni da Teatro di guerra. Qui ho fatto però un cameo di sole 5 pose. Per Stefano Incerti invece sarò Gorbaciov – Il cassiere col vizio del gioco, giocatore d’azzardo appunto, chiamato come l’ex capo di stato russo, per una voglia sul capo. Ma ho terminato di girare anche un film in Francia per la regia di Nicol Garcia che si chiama Balcon sur le mair, insomma non sto fermo un attimo, e poi c’è il teatro ovviamente. Devo dire – continua Servillo – che ricevere un premio come attore, in un Festival come Locarno è qualcosa che gradisco particolarmente. Aver fatto parte di due film come Gomorra e Il divo per esempio è qualcosa di straordinario, due pellicole che in futuro, quando verranno riviste e rianalizzate, saranno importanti per capire il nostro Paese. Penso sia ancora possibile raccontare l’Italia.

C’è spazio anche per parlare del Fus (fondo unico dello spettacolo) e della possibile, pacifica, protesta da parte di artisti e operatori alla prossima Mostra di Venezia.

Venezia può essere un’ottima occasione per farsi sentire, ogni giorno però. È gusto che questo avvenga, qualche anno fa a Cannes ci fu una situazione del genere, ma il Festival andò avanti lo stesso, anche se la protesta allora fu studiata bene tanto da non rimanere inascoltata.

Parlando poi del dialetto e di una polemica da parte della Lega Nord di qualche tempo fa:

Il dialetto racconta un mondo aperto. Dobbiamo opporci ad un sistema chiuso. Oggi si tende ad ignorare, mentre invece il nostro dovere è quello di restituire memoria.

In sala stampa presente anche Anna Bonaiuto, grande attrice napoletana e compagna di lavoro in molte occasioni di Servillo. Sarà lei a consegnare il premio alla carriera in Piazza Grande.

Con Anna c’è sempre stato un confronto scenico bellissimo, molto spesso abbiamo fatto marito e moglie come ne Il divo, e tanto è l’affiatamento che quando mi hanno proposto un ruolo di Papa, ho detto che Anna doveva fare la Madonna! In ogni caso sono molti gli attori che mi hanno ispirato, Eduardo De Filippo, Carlo Cecchi, ma se devo dire un nome così due piedi, penso a Vittorio De Sica ne Il generale della Rovere, sensazionale, complesso, emozionale, la sua interpretazione e il suo tocco hanno qualcosa di miracolo.

Ma ecco due curiosità emerse in un piccolo incontro con pochissimi giornalisti, tra cui era presente anche Hideout.

Toni Servillo è nato il 25 gennaio e non il 9 agosto come molti siti riportano ed è lui stesso a confermarlo (Sono un Acquario e ne sono fiero!). Poi emerge una possibile, per ora ventilata, “collaborazione” nel prossimo disco di Lucio Dalla, indiscrezione confermata in parte dallo stesso [img4]attore (Sono amico di Lucio, ma è ancora tutto in una fase embrionale, sono intercorse solo 2 telefonate, quindi non posso dire niente di certo ovviamente, però diciamo che a Lucio è piaciuto come canto).

Il finale però è sulla recitazione:

Portare qualcosa della propria personalità ad ogni personaggio che si interpreta penso sia una cosa naturale. Recitare significa incontrare personaggi sempre nuovi e stabilire un equilibrio a metà tra quello che vuole esprimere il personaggio e qualche cosa di tuo che coincidono poi nella perfezione di un’interpretazione.

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