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Ancora On the road, cinquant’anni dopo

Ancora On the road, cinquant’anni dopo

È un sorriso dolce e triste quello che resta sul volto una volta terminata la lettura di questo libro, e non potrebbe essere altrimenti: le vicende di John e Ella scavano pagina dopo pagina un angolino nel cuore di ogni lettore, vi si aggrappano, lo scaldano, lo rendono Casa.

Michael Zadoorian ci regala molto più di un libro: il suo The Leisure Seeker è il viaggio di tutti in tutte le direzioni possibili, qui e altrove. Ribalta il punto di vista che si è soliti avere e sorprende sin dalle prime pagine: non sono ragazzi, i due protagonisti che decidono di attraversare l’America da Detroit per arrivare fino a Disneyland a bordo del loro camper (il “Leisure Seeker”, appunto). Sono infatti una coppia di anziani tormentati da figli ansiosi, medici e malattie: John è affetto dal morbo di Alzheimer e ha quasi completamente perso la sua lucidità, Ella invece, come lei stessa afferma, ha più problemi sanitari di un paese del Terzo mondo. Senza voltarsi indietro, inforcano il loro fedele mezzo e iniziano la traversata del continente lungo la storica Route 66 (o quello che ne rimane) attraversando paesi, città, deserti, motel, campeggi, storia, ricordi e passi già fatti quando tutto era differente. Ed è proprio questo uno dei meriti di Zadoorian: mostrare come siano possibili sguardi ogni volta diversi sul medesimo soggetto, come tutto l’intorno possa cambiare col cambiare degli animi, come le immagini delle diapositive che Ella custodisce gelosamente siano differenti dal presente dal quale stanno fuggendo e che sembrava, prima di questo viaggio, sgretolarsi insieme alle montagne dei ricordi. È una fuga lontano dai problemi, una corsa che ci si può finalmente permettere dopo un’intera vita trascorsa con coerenza e senza rimpianti. Un viaggio per raggiungere non solo una meta che aveva tanto divertito l’intera famiglia alcuni decenni prima, ma verso un finale migliore lontano dalle prospettive più ovvie e avvilenti. La dimostrazione di poter scegliere, sempre, in ogni singolo momento dell’esistenza.

Zadoorian scrive qui del rispetto della vita, quella vera, quella vissuta, il rispetto del proprio percorso, della propria capacità decisionale e della necessità di poterla esercitare. Proprio come tanti scrittori della Beat Generation, anche lui ci parla di libertà, di fuga dai confini e dalle costrizioni, ma non lo fa con nostalgia, raccontando di quei giovani che attraversavano interi stati in autostop: i suoi protagonisti sono esattamente quei i ragazzi on the road sui quali si è depositata la polvere del tempo. Il loro viaggio è il viaggio di due anziani costellato delle problematiche, acciacchi, ostacoli e attimi di vita di una coppia di ottantenni: una traversata tenera, dolce, commovente, una storia d’amore a lieto fine come poche altre sono state scritte. È un viaggio della maturità, del crepuscolo: non un viaggio di vita ma per la vita, perché anche negli ultimi attimi ci si possa riconoscere, si possa indossare il vestito migliore e sussurrare sorridendo “Io ho vissuto”.

L’autore
Michael Zadoorian è nato e cresciuto a Detroit, Michigan. Abita a Ferndale, in una casa vintage piena di oggetti provenienti da tutto il mondo, in compagnia della moglie bibliotecaria e numerosissimi gatti. Dopo anni di letture ricchi di Carver, Toole e Brautigan, Zadoorian decide di buttarsi a capofitto nella scrittura, pubblicando Second Hand nel 2000, The Leisure Seeker e The Lost Tiki Palace of Detroit nel 2009.

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