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cultura dell'immagine e della parola

Cannes Lions 2009
Terzo giorno

Forza dell’idea, semplicità e comunicabilità a livello globale sono le caratteristiche fondamentali per vincere a Cannes.
Nei PR Lions, categoria riservata alle pubbliche relazioni introdotta appena quest’anno, e nei Direct Lions si è aggiudicato il doppio Grand Prix la campagna Best Job in the World. Non potete non esserne a conoscenza. Il progetto, partito da un budget di 1,5 mln di euro, ha generato un valore di copertura media pari a 100 mln di euro. Ecco, tradotta in denaro, quanto vale una buona idea. Tutto il mondo ha parlato dell’iniziativa lanciata da Tourism Queensland per diventare il guardiano di un’isola della Great Barrier Reef in Australia. 150,000 $ aud per lavorare 6 mesi, nutrire i pesci, tenere un diario e istruire i turisti. Tutti quanti potevano partecipare e gli aspiranti lavoratori non si sono fatti aspettare: 35.000, infatti, sono state le domande pervenute all’ente turistico. Ed è Bob Southall che può dire di avere realizzato un sogno, aggiudicandosi l’unico posto disponibile.
Una campagna riuscita, insomma, che ha conquistato anche la giuria di Cannes.

I Promo Lions, invece, sono stati vinti da Yubari Resort, un progetto che aveva l’obiettivo di rimettere in piedi la piccola cittadina giapponese incorsa in un fallimento pari a 353 mln di dollari, dopo anni di fallimenti e riposizionamenti sul mercato turistico. L’agenzia Beacon Communications di Tokyo ha puntato su un fattore unico: nel villaggio c’era la minor percentuale di coppie divorziate del Paese. Partendo dal claim “No money but love”, la località si è trasformata nel Dipartimento delle Coppie Felicemente Sposate, che ha ospitato e consigliato moltissime coppie in crisi provenienti da tutto il Giappone.

Come dicono gli stessi pubblicitari, poi, bisogna sapersi adattare al mondo in costante evoluzione per poter dare idee e risposte sempre coerenti e innovative. Si può puntare sul coinvolgimento delle persone, instaurando con essi un rapporto duraturo basato sull’engagement, oppure si può far leva sulla propria credibilità e flessibilità. Il fatto è che il mondo rimane fragmentato e complesso e l’unica possibilità per sopravvivere in un momento di crisi come questo è l’adattamento, il cambiamento di comportamento e l’utilizzo di una nuova energia motiviante, che porti a nuovi e più soddisfacenti risultati.

Per quanto ho visto, posso dire che le pubblicità che mi hanno colpita maggiormente sono quelle della categoria Outdoor (affissioni) e Press (carta stampata). Non so perchè, ma queste due forme di comunicazione hanno ancora qualcosa di poetico. Naturalmente, le campagne più interessanti sono quelle che utilizzano in maniera inedita e innovativa il mezzo. L’esempio migliore di questo si può vedere in modo lampante nella sottocategoria Ambient. Ecco che una semplice fermata dell’autobus può trasformarsi in una bilancia pesa persone che ammonisce le persone in sovrappeso dicendo: “Fitness First”. Oppure, il pavimento di un grande magazzino, visto dall’alto, può dare l’immagine di un cane che sta cercando di grattarsi via le pulci (nella realtà le persone che stanno camminando nello shopping centre). E poi ancora, lo stecchino di un gelato o dello zucchero filato può scoprirsi uno spazzolino di legno che invita a lavarsi i denti dopo aver mangiato i dolci: Colgate docet. E, infine, addirittura Gandhi può tornare a parlare, grazie agli stickers da applicare sulle banconote indiane che lo raffigurano.

Insomma, la creatività prima di tutto, sempre e comunque. Speriamo di vederne ancora.

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