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Polemiche fra scienza e fede

Polemiche fra scienza e fede

Scienza e religione sono antagoniste ma complementari nel nuovo cupo, e stilisticamente elegante, film di Ron Howard. Come spesso accade, da un bel libro viene fuori un brutto film e viceversa, e Angeli e demoni sembra confermare questa regola. Il film, a differenza del romanzo, regge, e piuttosto bene.

Qualcuno potrebbe obiettare che è il solito blockbuster americano, che è stato anticipato da battage pubblicitari e mediatici esagerati, che è pieno (e in parte lo è) di incongruenze, imperfezioni ed esercizi di fantasia. In effetti, il nuovo film di Ron Howard è davvero tutto ciò, ma a un regista fra i più brillanti e bravi di Hollywood perdoniamo tutto, compreso l’aver reso imbranati Carabinieri e Polizia, compreso l’occhio strappato allo scienziato all’inizio del film, compresi i salti acrobatici di Langdon sugli scaffali degli archivi vaticani. Va sottolineato, però, che la sceneggiatura è stata ripulita con abilità dalle incongruenze e dalle assurdità più forti presenti nel libro e che l’adattamento cinematografico è stato, di conseguenza, più libero.

Stile pulito – anche se con qualche sfumatura baroccaAngeli e demoni è un thriller in cui gli ingredienti classici della ricetta drammatica tradizionale si mescolano a elementi di suspense più nuovi e spettacolari. L’anello piscatorio che viene spezzato, il Conclave, le esplosioni, le corse frenetiche, gli omicidi dei cardinali, le spettacolari scene di Roma, tutto contribuisce alla spettacolarità dell’opera. Tom Hanks, ancora una volta nei panni di Robert Langdon (l’accademico di Harvard esperto di simbolismo e rituali religiosi) interpreta in modo magistrale il suo ruolo in questo film sconfessato dalla chiesa e colpito dagli scetticismi di quanti, in larga parte prevenuti, ne condannano non solo i contenuti, ma anche la forma, etichettandolo come opera commerciale. E magari lo è, anche se non per questo non può essere considerato un buon prodotto, risultato di lunga analisi e attenzione dell’autore.

Curiosità
Il regista, non avendo avuto il permesso di girare nella cappella Sistina, ha utilizzato per alcune riprese la Reggia di Caserta, scenario incantevole che ha riprodotto fedelmente quello vaticano.

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