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Su Wikipedia si legge che per air guitar si intende l’atto di mimare con frenesìa il gesto di suonare la chitarra, fingendo di averne una tra le mani.

Gesto nato tra le folle di spettatori dei mega concerti per emulare i beniamini sul palco, l’air guitar ha preceduto il fenomeno video ludico di Guitar Hero, trasformandosi in un hobby, in bilico tra il metallaro e il nerd, con tanto di appassionati che allenano le proprie dita a compiere i movimenti il più fedelmente possibile, cercando di cogliere lo stile e le peculiarità dei più famosi chitarristi.

Celebri sono i riff di air guitar che Freddie Mercury, copianto leader dei Queen, amava praticare sul palco già nei primi anni settanta i suoi spettacoli erano caratterizzati da una tenace ed eccezionale esecuzione della movenza. Giocando con l’asta del microfono, Mercury fingeva di suonare imitando lo stile e le movenze di Jimi Hendrix, il suo chitarrista preferito. Come per ogni follia di questo genere, esistono regolari competizioni fra appassionati come quella che si svolge annualmente fin dal 1996 nell’ambito dell’Oulu Music Video Festival, nella pacifica Finlandia.

Air Guitar Nation è un folle documentario sulla folle nascita del US Air Guitar Championships, e sulle sue aspiranti star che sognano di diventare campioni del mondo di questo particolarissimo modo per “non” suonare uno strumento. Scopriamo così C. Diddy (David Jung), un rocker mancato ma soprattutto un samurai brandizzato Hello Kitty, il favorito assoluto al titolo. Ma la sua nemesi proviene dal Lower East Side e si chiama Björn Türoque (Dan Crane). Lungo la strada per arrivare alle finali, incontreranno il guru Zac “The Magnet” Munro, e numerosi personaggi che paiono usciti da un fumetto underground. Chi diventerà il migliore air guitarist?

Un documentario estremamente ricco di ironia e di deliri musicali, di trionfi e di delusioni, di spirito patriottico e di tensioni poliche ma senza alcuna chitarra, ovviamente all’insegna di “Make Air, Not War”.

A cura di Carlo Prevosti
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