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cultura dell'immagine e della parola

Sotto quel cielo
Berlino, giorno 5

Keanu Reaves durante la conferenza stampa di The Secret Lives of Pippa LeeMentre in Italia monta la polemica su Eluana Englaro, a Berlino splende il sole.
Comunque la si pensi sulla faccenda, fa specie vedere fuori concorso un film, dal titolo buffo per il popolo italiano, The Secret Lives of Pippa Lee, dove la protagonista prende la decisione di staccare le macchine che tengono in vita un suo caro. Ora, questa faccenda non è centrale nella storia, in quanto si tratta di una commedia sentimentale di formazione che racconta tutt’altro, ma fa specie vedere che questo particolare, qui, sia passato totalmente inosservato. Se fossimo stati in Italia, la povera (si fa per dire) Rebecca Miller, autrice del best seller da cui è stato tratto l’omonimo film diretto dalla stessa Miller, sarebbe stata fatta oggetto di dibattiti e polemiche. E invece la conferenza stampa, alla presenza di Robin Wright Penn, Blake Lively, Zoe Kazan e Keanu Reeves si è svolta all’insegna del sorriso e del divertimento. Barba lunga, capello perfetto e completo grigio per l’ex eletto di Matrix che ha mostrato tutta la sua simpatia fermandosi a firmare autografi e scherzando sulle sue colleghe di lavoro: “sono un uomo molto fortunato” ha detto guardando le sue belle compagne di lavoro. Robin Wright Penn ha confermato: “lavorare con Keanu è facile e stimolante”. D’altronde, come darle torto.

Di tutt’altro tono il film in concorso The Messanger, un titolo che si aggiunge alla lista dei nostri preferiti, insieme a About Elly, Storm e Gigante. Nel film, Woody Harrelson (Natural Born Killers) e Ben Foster (Quel treno per Yuma) interpretano due ufficiali dell´esercito incaricati di comunicare la notizia dell’avvenuto decesso alle famiglie dei caduti in Iraq. Un film emozionante, nel quale il regista Oren Moverman, un esordiente, propone la tragedia della guerra da un punto di vista inedito, pur partendo comunque dal più scontato concetto del trauma dei reduci. Bravissimi i due interpreti, con un Harrelson sempre duro e ironico e un Foster finalmente non cattivo e psicopatico. Durante la conferenza stampa il regista e due attori hanno fatto i salti mortali per cercare di esprimere il loro parere senza infangare l´esercito. Con grande sorpresa capiamo infatti che The Messanger è stato supportato dallo US Army che, dopo aver letto la sceneggiatura, ha deciso di aiutare la produzione. “Sono molto fieri della procedura che hanno studiato per comunicare le tristi notizie dei decessi alle famiglie, per cui ci hanno sostenuto fornendoci contatti e informazioni preziose”. In effetti The Messanger mantiene un buon equilibrio nel cercare di raccontare l’esercito dall´interno, ma la sensazione che lascia alla fine non è certo quella che i soldati siano eroi o che l’esercito americano sia forte e in buona salute. Chissa’ chi ha letto il copione? Resta comunque il fatto che The Messanger non ha ancora trovato una distribuzione negli Stati Uniti, “ma abbiamo dei contatti” ha dichiarato Oren Moverman.

In un festival che non ha film italiani in concorso, ha fatto specie vedere che nella sezione principale il film tedesco Alle Anderen, dove ci sono diverse scene girate e ambientate in Sardegna.
Però… certo che se le sanno scegliere bene le location questi crucchi!.

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