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Un mare di badanti

Un mare di badanti

Secondo una recente stima, l’esercito delle badanti presente sul territorio italiano raggiunge la quota esorbitante di un milione, cifra in continua crescita e imprecisa per l’alta percentuale di irregolarità. Centinaia di migliaia di storie, simili ma ciascuna differente per infiniti motivi. Mar Nero racconta la vicenda di una fra queste, una ragazza giunta dalla Romania alla ricerca di una sicurezza che un lavoro in fabbrica da 200 euro al mese non poteva certo garantirle. Una storia come tante, un rapporto con una persona anziana che nasce dalle necessità della vita contemporanea, in cui la famiglia non può permettersi il tempo di curare l’anziano genitore ma che piuttosto è disposta a spendere una cifra mensile affinché qualcuno possa badare alle sue esigenze.

Quelli delle badanti sono volti sconosciuti che entrano con prepotenza nella vita degli anziani, spesso in concomitanza con eventi drammatici che sanciscono idealmente la loro vita attiva, autonoma, come malattie o infortuni. Una badante non è per sempre, soprattutto quando i documenti non sono completamente in regola; parentesi di qualche mese, istanti in una vita, che trovano spesso ostilità nei loro confronti. L’anziana Gemma (Ilaria Occhini) è una sanguigna toscana verace che accetta mal volentieri la scelta del figlio di affidarla alle cure di Angela (Doroteea Petre) tanto che per il primo periodo rifiuta addirittura il suo nome e prosegue a chiamarla con quello della ragazza che l’aiutava prima della morte del marito. Il nome rappresenta in questo caso il valico tra l’essere comune, una persona fra le tante di questo silenzioso esercito, rimpiazzabile senza grande difficoltà. Quando il ghiaccio si rompe il nome diventa fondamentale per radicare un rapporto che travalica l’amicizia ma anche il legame filiare, è qualcosa di differente. L’anziano quando trova la fiducia vi si ancora, si aggrappa disperatamente, tanto che Gemma non esita a viaggiare fino in Romania con Angela quando la vedrà in crisi per la sparizione del suo fidanzato, lei che non era disposta nemmeno a raggiungere il figlio a Udine per lavoro.

Il viaggio alla ricerca di Adrian si trasforma nella scoperta delle radici di Angela da parte di Gemma, nel disvelamento di quelle condizioni di vita da cui centinaia, migliaia di ragazze fuggono ogni anno per il miraggio di 700 euro al mese. Gli occhi di Gemma lasciano trasparire il cambiamento della sua percezione di Angela, il suo volto da spigoloso e arcigno si addolcisce e diventa quello di una nonna comprensiva. Federico Bondi ha lavorato egregiamente nel costruire due figure femminili reali e credibili, grazie anche alle due straordinarie interpreti, e ha raccontato una storia sottovoce ma che può essere ascoltata da tutti, soprattutto chi ha avuto a che fare con questo mondo. Speriamo che la distribuzione aiuti ad amplificare la sua voce.

Curiosità
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Locarno, nel quale Ilaria Occhini ha vinto il premio come miglior attrice.

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