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cultura dell'immagine e della parola

The killers – All these things
that I’ve done

Canzone: All these things that I’ve done
Regia: Anton Corbijn
Artista: The killers
Album: Hot fuss
Anno: 2005

Guarda il video di All these things that I’ve done

Ispirato ai film di Russ Meyer e soprattutto a Faster pussycat, kill kill!, il video si arrotola su se stesso confondendo la cronologia della storia, che richiama all’ordine ad ogni apparizione delle fanciulle con in mano il numero delle sequenze.

Corbijn si diverte a impastare il cinema (Meyer ma anche il tipico gioco tarantiniano della confusione temporale, in particolare forse Kill Bill con la sua lista della morte numerica che richiama l’ordine esatto degli eventi; e un occhio anche a Hitchcock nell’inquadratura dello scarico della doccia) e a trasportare la memoria e i protagonisti nell’iconografia western per rappresentare un sogno, un’allucinazione. Una botta in testa è sogno-storia-cinema iniziano.

Il gioco dei rimandi non è fine a se stesso: Corbijn viaggia sempre nello spazio, ama stare sulla strada e riprendere situazione e persone come se accadessere lì davanti a lui. E questo è un viaggio che disintegra i confini (le inquadrature? Brandon Flowers cade letteralmente nel lato basso dello schermo e vi riappare dall’alto), più che mai opportuno per un gruppo che è nato come citazione di un gruppo fittizio apparso nel video dei New Order (ancora qui attorno) Crystal.

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