hideout

cultura dell'immagine e della parola

Un giorno perfetto: voci dal cast

Uno dei film più criticati alla Mostra del Cinema: Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek. Alla conferenza stampa abbiamo raccolto l’opionione di chi ha diretto e interpretato il film.

Ferzan Ozpetek (regista): Il romanzo è molto più violento in certi punti, io ho ammorbidito certi aspetti. Comunque la violenza fa parte dei personaggi, dell’uomo in genere, anche se all’inizio, alla prima lettura con gli attori non ci siamo accorti di questa violenza. Per quanto riguarda la scena del canneto, ad esempio, nell’originale era ambientata in auto, poi abbiamo fatto in modo che uscissero; e mi sono poi accorto che quelle immagini ricordavano Rocco e i suoi fratelli. Eravamo in uno stato particolare: per esempio, quando ho detto a Valerio di sputare in bocca a Isabella, lei ha risposto ‘geniale’.

Isabella Ferrari (interprete): C’è sempre un po’ di pudore nel capire come un attore arriva a recitare una scena. Quel giorno avevo davanti un attore straordinario che mi ha aiutato…

Valerio Mastandrea (interprete): Sono d’accordo! In tutto il film c’è una violenza cerebrale in sottofondo, difficile da riconoscere mentre giravamo. Io ho cercato di non immedesimarmi, per difendermi, non volevo essere risucchiato dalle dinamiche di questo personaggio. Ad ogni modo quando abbiamo girato la scena della violenza c’è stato molto rispetto, soprattutto verso chi subisce davvero quelle violenze. Fare un film è una cosa seria, ma non così seria.

Ferzan Ozpetek: Quando ho letto il romanzo avevo paura, ero molto attratto da questo cambiamento, passare dai piccoli sentimenti quotidiani alla tragedia assoluta.

Melania Mazzucco (autrice del libro): Ho sempre detto che non avrei voluto vedere una sceneggiatura del mio libro. La cosa più affascinante è che nel film ci sono molte più donne che nel libro, donne viste da un uomo.

Domenico Procacci (produttore): Non so se il film avrà una vita internazionale, è difficile prevederlo. Prima di Gomorra il film meglio distribuito è stato Respiro. Ma si cominciano anche all’estero a conoscere autori italiani di oggi.

Isabella Ferrari: Per me Emma è stato un presentimento: avevo letto il libro e avevo pensato che sarebbe stato bello interpretarla. Così quando si è aperto il cast per la prima volta mi sono candidata al ruolo con un sms. “Emma è un ibrido, è bruna ma bionda, incolta ma colta d’esperienza, dal fisico pingue ma ancora elastico, madre ma ancora sognatrice. Tu farai un grande film e io mi candido per fare Emma”. Non mi ha telefonato subito.

Valerio Mastandrea: Ho fatto il film perché tutti gli altri hanno rifiutato (e se avessi avuto dei figli non so se l’avrei fatto). A film finito ho capito che il giudizio che non volevo dare al personaggio è che stiamo parlando della razza umana, la cosa più affascinante di cui si possa parlare.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»