Da Milano alla costiera amalfitana in una giornata. Come cambia il panorama italiano…
Dopo un paio d’ore in autobus da Napoli ad Amalfi ecco la macchina del Festival di Ravello: due giovani volontari che stanno frequentando la Scuola estiva di specializzazione post-universitaria in Management di eventi culturali mi porteranno a Ravello (anzi ci porteranno, dato che qui “sto col fidanzato mio”).

Ravello è una città incantata, davvero: piccola e perfetta, antica, piena di gente… Oggi sono venuta in possesso del badge per accedere agli uffici del Festival: come a Venezia per la mostra del cinema alla fine, solo che qui le cose ti capitano in prima persona, ci sei dentro davvero.

Intanto i giovani giurati del ClipMusic hanno selezionato 10 videoclip per la categoria senior e 8 per la categoria emergenti, che concorreranno al Premio Ravello ClipMusic 2008: una selezione interessante e attenta ci fa venire voglia di vedere di più. Diventa un dato di fatto: certi sguardi possono scavare oltre la banalità a cui la televisione ci abitua.

Stasera, ora aperitivo, mi attende un incontro informale con il regista Lorenzo Vignolo e Barbara Maussier, la curatrice della sezione ClipMusic dedicata ai videoclip: un creatore di immagini avrà voce e lineamenti, e una voce gentile al telefono diventerà una persona in carne ed ossa.
E verso le dieci ci sarà un concerto che presumo mi farà venire le lacrime agli occhi: Turner London Trio: Gabrielle Lester al violino, Jonathan Williams al corno, Caroline Palmer al pianoforte suoneranno Bartók, Poulenc e Brahms a Villa Rufolo, una dimora dal sapore fiabesco.

E poi cosa succederà? So che ieri Lorenzo Vignolo è stato impegnato nella prima sessione di brainstorming con i ragazzi del workshop e presto inizieranno a girare un videoclip per le strade di Ravello. Sarà strano, e pure quello incantato, vedere un gruppo di giovani girare per le strade in una location all’aria aperta. Ma Ravello è proprio così, è set che vive.

A cura di Francesca Bertazzoni
festival :: No tags