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cultura dell'immagine e della parola

Bugo
C’è crisi

Canzone: C’è crisi
Regia: Lorenzo Vignolo
Artista: Bugo
Album: Contatti
Anno: 2008
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Italianissimo pop rocker con venature elettroniche e capigliatura brit: Bugo è indie nel modo di fare una musica senza etichette.

Così “C’è crisi” diventa un videoclip senza padroni e senza luogo. La ballata del cantante novarese è come una ninna nanna della non-buona notte e la semplice lavanderia a gettoni uno spazio apparentemente quieto dove centrifugare le ansie sociali. Italianissime ansie.

Canzone e storia visiva duranto il tempo di un’attesa. Il regista Lorenzo Vignolo (Meganoidi, Subsonica, Delta V, Baustelle…) estetizza ogni inquadratura nell’estremo e nel necessario: il lucidissimo pavimento a scacchi è insieme onirico e reale; gli sguardi attoniti e vuoti, ma (ci) chiedono risposte; le persone sono soprammobili annoiati.
Ogni gesto è estenuato. Tranne quello del cantante che, unico, cerca di pulire con le sue stesse mani.

Gli uomini e le donne sono così decentrati nelle scene da sembrare quadri storti, pezzi di vecchi robot: le stesse azioni sempre uguali (e senza un significato oltre l’azione) diventano qui dilatate e guardate nel profondo. All’improvviso sembrano essere tutto il senso del mondo, tutto il senso in due occhi azzurri.

E a guardare dentro la lavanderia, come fuori da un acquario, un essere estra – neo, che si muove con una concretezza che agli altri manca (manca a tutti tranne al cantante lavapavimenti).
Il povero che sbircia e abbraccia chi gli fa la carità (subito pronto a pulirsi ancora, lui).

Negli oblò (tutto lì dentro lo sporco da eliminare) i cestelli girano e girano, rendono tutto lindo e profumato. Davvero?
Oppure semplicemente fa niente?.

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