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cultura dell'immagine e della parola

Caparezza
Eroe

Canzone: Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche)
Regia: Riccardo Struchil
Artista: Caparezza
Album: Le dimensioni del mio caos
Anno: 2008
Guarda il video di Eroe

“Io sono al verde, vado in bianco e il mio conto è in rosso, quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera.”
Leggenda vuole che Ilaria Condizionato venga catapultata dal ‘68 ai nostri giorni dove incontra un certo Caparezza – un artista pugliese che non si fa le canne – impegnato in un concerto tributo a Jimi Hendrix, che lei adora. Il nostro si innamora di lei mentre la ragazza, tutta “piss-en-lov”, subisce il fascino di Carneade – appartenente al “fronte dell’uomo comune” – con cui si sposa abbandonando l’anima rivoluzionaria. Durante queste vicende Caparezza incontra Luigi delle Bicocche, un eroe moderno cui dedica una canzone per la quale verrà arrestato e condannato. Sarà quest’ultimo a sconvolgere le sorti del presente, aprendo un varco temporale che insegnerà qualcosa all’uomo moderno.

Le dimensioni del mio caos è un album che riscrive sul pentagramma le vicende dei suddetti personaggi protagonisti di Saghe Mentali, il primo libro di Michele Salvemini, alias Caparezza, pubblicato dalla Rizzoli lo scorso aprile. In questo gioco letterario-musicale, di impronta fortemente critica su temi sociali profondamente attuali, Eroe (storia di Luigi delle Bicocche) si pone come un ritratto feroce e tagliente del coraggio “anticonformista” dei supereroi del nostro tempo.

Il videoclip firmato da Riccardo Struchil – non nuovo a collaborazioni con l’artista di Molfetta – piace per la pellicola e la fotografia di Matteio de Martini, ma soprattutto perchè riporta sullo schermo schizoide della videomusica – quasi a ottant’anni di distanza- un’immagine capolavoro dell’avanguardia classe 1929.
Come nel video del 1983 di David Mallet, Let’s Dance (David Bowie), dove un ragazzo aborigeno trascina una macchina industriale nel traffico cittadino, in un’immagine di buñueliana memoria, Struchil recupera l’essenza surreale di Un chien andalou applicandola alla grottesca realtà del testo di Caparezza: in quel testone riccio, che con il cappio al collo si trascina betoniere, videopoker, e tutto ciò che appartiene alla sua vita come un’essenza, e come rappresentazione di un costante conflitto, prende vita un nitidissimo incastro tra segno e senso.

Una grammatica oniricamente lucida nel linguaggio video, tanto quanto il significato del testo non si avvale di mezzi termini.
“Nè l’Uomo ragno nè Rocky, nè Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe.”

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