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cultura dell'immagine e della parola

Cannes Lions 2008
I vincitori

Titolo spot: Gorilla / campagna Halo 3
Cliente: Cadbury, Dairy Milk / Microsoft, XBOX 360 ‘Halo3′ video game
Agenzia di pubblicità: Fallon London / McCann Worldgroup San Francisco
Direttore Creativo:Juan Cabral / G. Edwards, S. Dunchon, J. Patroulis
Copywriter e Art Director: Juan Cabral / R. Herrera, B. Wolan
Casa di produzione: Blink, London / Go Film, Rsa, Mjz, Tag.
Regista: Juan Cabral / S. Mc Quoid, Tag, N. Blomkamp, R. Sanders.
Musica: “In the air tonight”, Phill Collins / “Prelude n° 15 in Db Major”, Chopin

Cannes 2008, la mia prima volta ai Leoni. Una pantagruelica abbuffata di spot. Peccato per il dessert: i Grand Prix, i massimi premi che si possono ottenere, sono andati a due spot che, sebbene “golosi”, non rappresentavano la crème della serata.

HALO 3. Viene premiata l’intera campagna dedicata al terzo appuntamento della trilogia. I valori fondanti sono coraggio, eroismo e sacrificio. Il film cala lo spettatore nel mezzo della battaglia. La ricostruzione delle scena è affidata ad un plastico imponente (oltre 120mq; i soldati raggiungono i 20 cm di altezza. Maestria e cura degli studi di realizzazione di modelli di Los Angeles, Stan Winston, che hanno realizzato ambienti e personaggi per film come Alien e Jurassic Park). I voice over sono i racconti dei veterani, che ricordano i luoghi e i momenti della battaglia, evocando il leggendario Master Chief, al fianco del quale hanno combattuto. All’interno della stessa campagna, il diorama viene presentato come un tributo all’eroe e al suo valore: per conservarne il ricordo nel tempo, il plastico fa parte del progetto di un Museo dell’Umanità, la cui versione online permette di fare un tour tra i frammenti della battaglia e dell’universo di Halo. Un flash forward verso un futuro di battaglie climatiche, cyborg e mostri; armi senza scampo e tentativi di dominio totali; epica, mitologia del guerriero. Tuttavia, sebbene il progetto sia invitante e, a ben guardare, anche interessante, il problema è che lo spot non solleva nemmeno la curiosità di scoprirlo. È un film autoriferito, rivolto a chi già conosce la saga, a tratti enfatico. Ciò che è apprezzabile della campagna è la modalità strategica di intervento pre-lancio: un insieme di attività in larga parte virali ottimamente pianificate e orchestrate per sollevare curiosità attorno al terzo appuntamento della saga.

GORILLA. Il claim: un bicchiere e mezzo colmo di felicità. Visual: slegato dal prodotto, ritrae un gorilla in fase meditativa, che raccoglie mente e corpo per iniziare una sessione di batteria sentita, vibrante. È innegabile, il gorilla strappa un sorriso: sulle note di Phil Collins, mentre inspira per concentrarsi e scioglie i muscoli del collo. È come e meglio di una rock star. Ma, restando nell’ambito in cui siamo, ovvero quello pubblicitario, l’obiettivo di comunicazione è centrato? Sembra, anche questo, un film fine a se stesso. Lo vedi, ti sorprende, ridi. Advertising non vuol dire necessariamente claim e visual in sintonia, pay e quindi pack shot. Tuttavia, sebbene un contenuto di solo entertainment dove il brand è semplice sponsor possa certamente funzionare (vedi il caso dei brand movie) è difficile credere che vi si adatti anche un 30 secondi. Cannibalismo di prodotto: il nostro king kong rockettaro si è mangiato il cioccolato Cadbury. A noi spettatori resterà il solo ricordo di un anomalo – irsuto – batterista.

• Leggi l’articolo Cannes Lions 2008 – Retour au Palais

• Guarda lo spot Gorilla
• Guarda lo spot Halo 3

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