Canzone: Trembled Blossoms
Regista: James Lima
Artista: CocoRosie
Album: Noah’s Ark
Anno: 2008
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Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò che essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un’immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l’arte. (James Joyce)

Nell’armonico incontro tra comic art, videomusica e advertising art, nasce questo meraviglioso lavoro per il clip di Trembled Blossoms del duo americano CocoRosie. Sulle leggeri note vocali delle due sorelle Casady, nell’ibrido rimescolamento di asetticità futuristica e sofficità psichedelica, ecco prendere vita l’immaginario fantastico di James Jean, che fonde l’art nouveau di Alphonse Mucha e la complessità sperimentale dell’universo dei comic book. Il tutto amalgamato dalla creatività del gruppo Prada, che ha ripescato il singolo dall’album Noah’s Ark – prodotto nel 2005 – per la promozione della nuova collezione primavera/estate 2008.

Diretto da James Lima (concept artist per Spiderman), il video di Trembled Blossoms scioglie delicatamente i veli della natura mediatica del videoclip: da una parte la sua tendenza all’offrirsi come contenitore di strategie pubblicitarie (il videoclip nasce come prodotto per la promozione di canzone e artista); dall’altra la spinta proveniente dai condizionamenti dell’arte pop verso una simbiosi empatica con la merce, verso il consumo di un prodotto-simulacro.

Una lacrima di nettare, scivolata dai petali di un fiore, risveglia da un letargico sonno di bianco una figura femminea dai lineamenti accennati e il profilo alieno. La primavera, con le sue creature e i suoi colori, la veste, ne accompagna i passi: la sua è la storia di una seduzione, di un viaggio nel fascino di un Eden che le offre la mela, senza punire il desiderio con una colpa eterna.
La sensualità del giorno di caldi pastelli e luci soffuse si fa brillante e ancor più viva nella notte di lucciole. L’acquerello rosato del cielo lascia spazio a un tripudio di colori freddi che illuminano l’oscurità del bosco, dimora di un argenteo Satana.

L’ingenua morbidezza femminile seduce la figura del male che regala alla giovane creatura una borsa brandizzata sorta dalla metamorfosi di un essere fantastico, abitante del cielo e dell’acqua.
Ed è così che tutto termina come era iniziato, con il ritorno della luce e la predominanza del bianco, mentre il volto caprino si spezza come una statua di gesso, mentre il fiore che la ospitava si dischiude.

Espressione di un’idea di Bellezza al di fuori di qualsiasi dicotomia tra bene e male. Puro stupore. Semplicemente arte.

A cura di Emanuela Gatto
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