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cultura dell'immagine e della parola

Nina Simone – My Baby Just Cares For Me

Canzone: My Baby Just Cares For Me
Regista: Peter Lord
Artista: Nina Simone
Album: Little Girl Blue
Anno: 1987

Jazz e gatti. Note che scivolano lungo i muri dei vicoli bui con passi felpati. E poi l’amore, ovviamente, perché il jazz è la musica degli innamorati e i gatti miagolano romantici sotto il chiaro di luna.

Un immaginario universale e fuori dal tempo per una canzone che percorre il secolo senza soffrire l’età. My Baby Just Cares For Me è stata ascoltata per la prima volta nel 1928 e poi ricantata da Nina Simone trent’anni dopo.
Ma i gatti in plastilina di Peter Lord (la sua mano è già inconfondibile) arrivano nel 1987, dopo che uno spot di Chanel aveva riportato la voce di Nina Simone in vetta alle classifiche inglesi.

Gli esseri manipolabili di Lord modellano un presente retrò, nel bianco e nero della notte che si colora solo con il rosso del papillon (e dell’amore). La voce calda di Nina Simone emana da un corpo di movenze feline, plasmato da mani che hanno cancellato i segni del tempo per scolpire un corpo sensuale di cui ci si può solo innamorare, come ben sanno i gatti da night club.

Ma le storie, alla fine, sono solo pretesti per creare immagini che amplificano le sensazioni della musica. I tasti del pianoforte, le scale ascendenti e discendenti, le corde percosse da martelletti, elementi geometrici che si abbassano, si alzano, si mettono in fila, esplodono, il basso pizzicato e le spazzole scivolano sulla batteria a ritmo.
Dietro la storia di un gatto innamorato che si arrampica sul tetto per un bacio d’amore si nasconde la materia astratta della musica, colei che invade le immagini perché è l’unico corpo che non conosce rughe, vecchiaia, corruzione. A segnare il tempo fuori dal tempo.

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