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cultura dell'immagine e della parola

Cominciamo bene
Prima

Ho preso a condurre una vita regolare, perlomeno la mattina.<i>Pino Strabioli</i>” /></strong> Dunque, ho l’abitudine (più che altro lo stimolo pungente del cartellino in ufficio) di svegliarmi verso le otto di mattina, che poi – diciamolo – alla fine diventano sempre le otto e un quarto. Mentre sonnecchio ancora, immersa nel calore notturno del mio piumone, convincendomi che prima o poi dovrò uscire dal mio morbido giaciglio, accendo il tubo catodico, ormai mutato in digitale terreste. Dopo la striscia quotidiana di Peter Freeman e Alessandro Ribecchi, <em>Verba Volant</em>, che arricchisce il mio vocabolario di termini più o meno forbiti, mi tengono compagnia due personaggi alquanto bizzarri: Pino Strabioli, esperto di teatro e televisione, e il maestro Leo Sanfelice. Insieme, presentatore e spalla, conducono il programma <em>Cominciamo bene – Prima</em> (9.15, Rai Tre): tre quarti d’ora di teatro, musica e cultura diretti da Graziella Pluchino.</p>
<p><strong>Ormai mi sono affezionata. Strabioli parla di teatro e di vecchie fiction che hanno fatto la storia della Rai.</strong> Discorre amabilmente insieme a due giovani attori che, con grossa secchionaggine, danno al pubblico tutte quelle informazioni e curiosità spicciole che aiutano a contestualizzare ciò di cui si sta parlando. Incredibile: mi sono appassionata alla storia di <em>David Copperfield</em>, trasmessa in tv nel 1965 e interpretata da un giovanissimo Giancarlo Giannini, così come alle avventure dell’<em>Ulisse</em> del 1968 che acceca con coraggio un Polifemo palestrato nella sua grotta di cartapesta. Il programma, tra un intermezzo musicale e le previsioni astrologiche di Paolo Crimaldi, ospita anche personaggi più o meno famosi (ultimamente è arrivato Drupi!). Strabioli ha la capacità di parlare con garbo e cortesia di spettacolo, teatro ed arte, senza appesantire il programma, ma lasciando allo spettatore il tempo di risvegliarsi dal tepore notturno e ritrovarsi in un mondo fatto di bellezza e di ricordi, di uomini e di emozioni.</p>
<p><img class=L’unica nota un po’ stonata, se così si può dire, mi pare essere proprio il ‘Maestrino’, così il conduttore chiama l’eccentrico Sanfelice, che ama intrattenere gli ospiti con le sue marcette al pianoforte condite con un’ironia davvero singolare. Sembra, purtroppo, che lo stravagante musicista proprio non sappia altro che un solo motivetto, che ripete pedissequamente ogni mattina e sul quale cuce le proprie rime, di volta in volta associate all’opera in esame. Tutto sommato, però, il programma presenta un in bilancio positivo. Il dinamico duo di Rai Tre riempie le mie mattine di saggezza e di discreta allegria, un bel modo di risvegliarsi in compagnia di personaggi noti e di ricordi, di pezzi di storia che hanno fatto la nostra realtà. O forse dovrei dire la nostra finzione?

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