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L’attrazione degli opposti

L’attrazione degli opposti

Judd Apatow due anni fa ha sbancato il botteghino con 40 anni vergine, rilanciando il genere comico demenziale. Quello alla Animal House insomma, e non a caso a scomodarsi è quel cult con l’eterno John Belushi: il regista americano quasi quarantenne ha dimostrato di saperci fare e di saper far ridere.

La storia di sesso e amore tra Ben, brutto grassone nerd, e Alison, affascinante ragazza in carriera, è la prova che si possano abbinare risate di stomaco (in dosi abbondanti) e qualche intelligente strizzata d’occhio a una storia interessante e non scontata.
Da una parte, quindi, ecco le citazioni che soddisferanno ogni cinefilo nerd: Ritorno al futuro, Sex Crimes, Taxi Driver, Guerre Stellari, Atto di forza, Deep Impact, Carrie, Munich, fino alle critiche al Mattew Fox di Lost.
Dall’altra arriva la tempesta di volgarità, soprattutto a base sessuale, e le risate si diffondono in sala.

Ciò che sorprende è il background tipico da storia d’amore che lega il tutto. In fondo, infatti, emergono anche sentimenti e romanticismo, che reggono senza che nessuno se ne accorga le oltre due ore di film.
Il cinema è anche divertimento ed evasione e in questo caso Molto incinta risponde alla perfezione a questo tipo di esigenze, ottenendo il suo scopo: far ridere.
Alla fine la storia che racconta Apatow, quella degli opposti che si attraggono e che imparano a convivere, sembra essere la ricetta del suo stesso film, dove si mischiano appunto pancia e cuore.

Ne nasce una sorta di favola moderna, nella quale, tuttavia, sia Ben che Alison incarnano a turno l’eroe cavalleresco e la principessa da salvare: entrambi infatti mostrano alternativamente momenti di forza e di debolezza davanti alle paure del dover diventare grandi e maturi. Un cammino difficile, seminato da amici e parenti prodighi di consigli e di suggerimenti, spesso portatori di ulteriori problemi.
E alla fine il buonismo del finale politically correct arriva puntuale, programmatico, in un happy end edificante e costruttivo, che insegna, come ogni favola, che la vita regolare e la responsabilità possono essere l’oggetto del desiderio di ogni eroe quotidiano.

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