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Variabili contemporanee

Variabili contemporanee

Il dramma moderno del povero che ruba al povero è contestualizzato nel film di Loach all’interno di una rete culturale avariata, disorientata e selvaggia. Il nuovo profilo urbano e umano raccontato dal regista del popolo, è una variazione del suo cinema più classico, autentico e vero, sempre con lo sguardo puntato verso l’uomo e la società nella quale vive, soffre e spera. Il lavoro qui, è visto come la “prima pietra” da appoggiare per ricominciare a vivere, una componente necessaria alla sopravvivenza della persona, sia dal punto di vista econominco, che dal punto di vista psicologico. E’ dentro questa duplicità che il lavoro stringe come una tenaglia la vita di Angie, protagonista indiscussa di un circolo vizioso e autolesionista, ma anche prodotto di una società compromessa. Una duplicità che si rivela corrosiva per la donna, nonostane tutte le energie (spese), le idee (in frantumi), le relazioni (rotte).

Il lavoro e l’altra sua faccia della medaglia, cioè la mancanza, la sua fantasmaticità, rappresentano, quindi, l’obiettivo di chi insegue da sempre la certezza di poter andare avanti, di arrivare e proseguire. Magari anche solo alla giornata, senza definire e costringere troppo il futuro, senza troppi programmi nè obiettivi. Angie, però, è fatta così: ha le idee, ma sembra non avere del tutto gli strumenti per farcela, forse perché già troppo stanca, forse perché non in grado. Assume un lato tragico, quindi, la sua funzione di “salvatrice di anime”, ovvero di distributrice di posti di lavoro, proprio perché è lei stessa la prima che dovrebbe salvarsi. Un paradosso sociologico ma anche una metafora dei nostri tempi. Angie non è una martire o un’indifesa, piuttosto è il prodotto e la conseguenza, squilibrata, di un presente che spaventa e disorienta.
In questo luogo di anime e speranza galleggia tutto il film di Ken Loach, costruito su personaggi che comunicano, ad ogni momento, il proprio disagio, la propria insofferenza. Tutti sono in attesa nel film di Loach: Angie, ma anche l’amica coinvolta nelle ambizioni; i genitori di Angie, in attesa che la figlia metta la testa finalment a posto, e pure il figlio, in attesa di scoprire la propria madre, di trascorrere del tempo con lei. Tutti attendono qualcosa, compresi i lavoratori che arrivano da Angie in attesa di un giorno da impegnati, e pure quelli del giorno dopo, lasciati a mani vuote perché il lavoro, per sua natura, non è per tutti. Tempo e lavoro, sembrano essere le due coordinate sulle quali si muove la società contemporanea.

In attesa, lo sono anche gli extracomunitari che coabitano Londra, figure che sembrano comunicare un significativo raccordo con un altro film di Loach più recente come Un bacio appassionato (Ae fond kiss, 2004). In quel caso si raccontavano le difficoltà d’inserimento e di relazione, in questo caso di sopravvivenza e di identità. Infatti, sembra emergere costantemente in tutto il film una questione di fondo: che cosa (quale posto/luogo) ci appartiene?

Curiosità
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2007, il film ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura, scritta da Paul Laverty, collaboratore storico di Loach.

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