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cultura dell'immagine e della parola

Cronache da Venezia
6 settembre

Un'immagine del film <i>Nightwatching</i>” />Il giorno del potere alla fantasia con premiazione finale al grande Tim Burton si è concluso con il film a sorpresa <em>Mad detective</em> di Johnnie To. Il travolgente e surreale racconto dell’ispettore in grado di scoprire i criminali ricostruendo le scene del delitto con la mente e delle sue visioni demoniache, ha divertito parecchio. Mito vivente in Giappone, Johnny To è quasi sconosciuto in Italia nonostante una produzione molto interessante e non banale. L’intruso si chiedeva il perché.</p>
<p>Ma poi, il giorno dopo Tim, la Mostra è rientrata nella normalità. Nel bene e nel male. Dopo il pittorico e onirico <em>Nightwatching</em> di Peter Greenaway, regista dall’enorme talento che racconta con plasticità ed emozioni cariche di luce e colore alcuni frammenti della vita di Rembrandt, le proiezioni sono continuate con il film di Vincenzo Marra, <em>L’ora di punta</em>. Due visioni particolari che diversamente hanno stimolato la curiosità e lo sguardo. La prima perché ha espresso con freschezza e una raffinata ricerca sull’inquadratura e sullo spazio scenico, l’essenza dell’animo di Rembrandt e della sua pittura. La seconda perché ha affrontato con intelligenza un tema tanto attuale quanto scomodo come la corruzione. Il terzo film italiano in concorso, tuttavia, non è stato accolto positivamente come quello del regista gallese. Nonostante alcune perplessità evidenti che hanno lasciato scrittura e messa in scena, il film di Marra sembra sposare, coerentemente, un atteggiamento intellettuale onesto, permettendo al film, non certo travolgente, uno svolgimento più sincero di tante altre produzioni di questo tanto attaccato (a volte gratuitamente) cinema italiano. L’intruso pensava che non poteva esserci ogni anno un Crialese che lascia tutti a bocca aperta.</p>
<p>Tra una discussione e l’altra, visioni e conferenze, manca davvero poco al termine della numero sessantaquattro e ancora non si sa come andranno a finire le cose. In molti dicono Kechiche. Comunque questa sera niente film in concorso, domani gli ultimi due squilli: <em>12</em> di Mikhalkov e <em>Chaos</em> di Chahine. Stasera, invece, una chicca d’animazione: <em>Putiferio va alla guerra</em>, film del 1968 di Roberto Gavioli. Unico e piccolo spiraglio animato della Mostra insieme a <em>Nocturna</em> di Garcia e Maldonado e a <em>Jack Skeleton</em>.</p>
<p>Mancano due giorni per l’intruso sul treno. </p>
				<p class= A cura di Matteo Mazza
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