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Cronache da Venezia
2 settembre

Una scena da <i>The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford</i> di Andrew Dominik” />Mentre tutti aspettavano la visione dell’ultimo Allen, all’interno di una sala della Mostra si muoveva materia fertile per gli occhi e già si mescolavano rapidamente ordine e caos. <em>La zona</em> di Rodrigo Plà, piccolo grande film inserito nella sezione collaterale delle Giornate degli Autori, ha tutte le carte in regola per essere etichettato come una delle rivelazioni di questa Mostra del Cinema. Ritmo sigillato come il quartiere/location della vicenda, sceneggiatura avvincente e regia senza troppi fronzoli con virate al noir, all’horror, all’action movie sono la forma di un contenuto spiazzante e carico di significato. Il frullatino di generi è ben assortito e racconta la paura contemporanea dell’uomo che si nasconde, che scappa dalla realtà e che sostiene di potercela fare da solo.</p>
<p>Poi Woody offre una nuova variazione al tema colpa/rimorso e il suo <em>Cassandra’s Dream</em>, con la coppia di fratelli Mc Gregor-Farrel, anche se non inserito in Concorso, è sembrato uno dei migliori film visti fin’ora. Certo, a volte il giocattolino sembra lo stesso di <em>Match Point</em>, eppure la scrittura di Allen raggiunge i toni raffinati e pungenti di sempre, gli attori sono al top e tutto ciò che insegue o s’aggrappa al sogno di Cassandra assume un fascino perverso, ombroso, disperato. In fondo, anche qui, si parla di ordine scomposto, cioè di caos. Senza rovinare eventuali sorprese, l’intruso si vantava di aver fatto partire l’applauso in sala (fischi e buu, invece, alla Filmauro per questioni organizzative legate alla proiezione del film).</p>
<p>L’altro maestro inserito nella sezione Fuori Concorso è stato Claude Chabrol, con <em>La Fille coupée en deux</em> nel quale spicca l’intrigante e sensuale Ludivine Sagnier (sempre più brava, e bellina). Sfumature rosanero con tocchi di ironia si strusciano abilmente su di una scrittura brillante e fresca, fatta di equivoci, sorrisini, incastri, fregature. I colpi di scena non mancano, ma non sono gli unici che fanno spiccare il volo al film. Divertente e sconsolato.</p>
<p>Il Concorso torna di moda nella tarda mattinata di domenica con il bandit-movie di Andrei Dominik <em>The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford</em> con Brad Pitt e Casey Affleck (grande prova la sua). Un racconto spietato e duro alla scoperta di ciò che spinse il fanatico Robert Ford all’uccisione del bandito Jesse James, da tutti temuto e amato per la sua efferatezza. Una tragica (e infinita) vicenda fatta di lunghe panoramiche, virate malinconiche, pistole e scorribande feroci, che nonostante l’attesa (soprattutto delle fan di Brad Pitt) non ha esaltato particolarmente i palati del pubblico. Gli applausi, comunque, non sono mancati (neppure da parte dell’intruso, anche se stavolta non li ha lanciati).</p>
<p>Chiude il cerchio caotico/ordinato l’ottimo esordio di Andrea Molaioli con <em>La ragazza del lago</em>. Forte di un cast che vanta Toni Servillo, Fabrizio Gifuni e Valeria Golino tra gli altri, il film ha sicuramente convinto e entusiasmato. Il giallo costruito perfettamente sulla figura di Servillo-detective è tratto da un romanzo norvegese (<em>Lo sguardo di uno sconosciuto</em> di Karin Fossum) e vista la tensione narrativa, l’abilità di ripresa, la scrittura di Petraglia molto convincente e puntuale, l’intruso si chiedeva una cosa: “Ma Petraglia non si sente solo nel mondo degli sceneggiatori italiani?”. Applausi e speranze, ma questa volta la distribuzione non ostacolerà (vero?!)</p>
<p>Questa sera c’è Wes. Domani Kechiche, Wen e Haynes.<br />
Meno sei e l’intruso è sul treno.</p>
				<p class= A cura di Matteo Mazza
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