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Mai più senza limousine

Mai più senza limousine

Costruito attorno alla cover della canzone di Madonna Material Girl, il film si rivela subito per quello che è: un puro prodotto di marketing proprio come le creme di bellezza della Marchetta Cosmetics. E in effetti tutto il film sembra costruito come i loro spot per la Tv.

La morale della favola è il riscatto di due ragazze nullafacenti, che, in un momento di difficoltà, scoprono le loro virtù nascoste e trovano le energie per uscirne. Nel film vi è un esplicito riferimento a Erin Brockovich (id., Steven Soderbergh, 2000): le sorelle, trovatesi nel ruolo estemporaneo di investigatrici, si ispirano al modello della protagonista di quel film. Peccato che in quel caso si trattasse di una donna, realmente esistente, che si è battuta contro una grossa multinazionale per la tutela dell’ambiente e della salute, mentre l’obiettivo delle due wanne marchi fosse quello di poter tornare a viaggiare in limousine! In un paese in cui i telegiornali aprono con le ultime notizie su Paris Hilton, è facile capire a quale pubblico sia rivolto un simile film. Viviamo in un mondo materiale, come recita il brano di Madonna, e non ci si può che adeguare.

Va detto che un lieve pizzico di ironia salva il film dall’essere totalmente irritante, ma non dall’essere insulso, e che Anjelica Huston offre, come sempre, una superba interpretazione della perfida Fabiella. Tutto ciò però non ha salvato Material Girls dal finire nella classifica dell’Internet Movie Database dei cento peggiori film della storia del cinema.

Curiosità
Sui titoli di coda i blob delle scene non riuscite del film, proprio come in tutti i porno diretti da Rocco Siffredi. Non si può non notare come il quelli del Rocco nazionale siano molto più divertenti.

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